Dopo aver perso praticamente tutto il perdibile in termini di star, la Rai con una zampata felina stacca al buon Stefano De Martino un contrattone di quattro-anni-quattro, nel soverchio timore che pure lui se ne andasse in altri lidi. Una durata ‘monstre’ per un accordo che proietterà gioco-forza il conduttore napoletano nei posti pregiati del palinsesto: per lui si parla dell’access prime time, quello spazio cioè che segue il TG della sera e precede la prima serata, nonché una prosecuzione degli slot di prima serata che già oggi occupa sulla seconda rete. All’ex marito di Belen Rodriguez ed ex primo ballerino della De Filippi l’onere della prova: è lui il volto della nuova generazione su cui Rai scommette per uscire dall’angolo in cui si è cacciata, ce la farà? Se vuole diventare il presentatore nazional-popolare che la Rai ha in mente, ha già cominciato a rimuovere qualche tatuaggio, ma dovrebbe forse fare pure un corso di dizione per togliersi la cadenza napoletana… il sicilianissimo Pippo Baudo docet.
Il prossimo conduttore e direttore artistico del Festival di Sanremo, capro espiatorio e agnello sacrificale del più che probabile calo di ascolti dopo gli eccessi amadeusiani degli ultimi cinque anni, sarà Carlo Conti, la Rai così ha decretato. “Arrivato al punto di carriera in cui sono, posso non badare all’Auditel” ha dettato alle agenzie il conduttore fiorentino. Lui rappresenta senza alcun dubbio la miglior scelta casalinga che la Rai potesse operare per il Festival. Non lo era Bonolis che aveva chiesto “pieni poteri” sul regolamento col chiaro intento di passare alla storia smontando il senso della kermesse, non lo era Cattelan, che aveva dichiarato con sospetto tempismo di essersi informato su Sanremo solo quando il suo nome ha cominciato ad essere uno di quelli papabili, non lo era la Clerici, né alcun altro dei conduttori Rai attualmente in onda. Ma questo è anche un campanello d’allarme per la tv di Stato: poco ricambio e troppo ristagno sulle scene.
A proposito di Carlo Conti: Loretta Goggi ha annunciato il “gran ritiro” dalle scene di “Tale&Quale show”, nel cui cast figurava indefessa fin dalla prima edizione (in autunno si sarà alla quattordicesima). La nota showgirl lascia lo scranno di giurata per ragioni personali, essendo diventata prozia e avvertendo la necessità di dedicarsi al pronipotino a tempo pieno. Qualcosa non torna in questa scelta cincinnatesca, ma aveva ragione Eraclito che diceva “tutto scorre”, anzi: nello specifico ci metterei anche Rossini: “Tutto cangia, il ciel s’abbella”.
Il potente agente delle star tv Lucio Presta ha sentenziato che “Tornerà presto il tempo di Barbara D’Urso”; non si sa quando né dove però. Ma una cosa è certa: quando accadrà, ne terrà conto anche il calendario gregoriano e gli anni si conteranno A.BdU e P.BdU. ma c’è anche chi – in ossequio alla nuova narrazione governativa – propone di proclamare l’avvento dell’Era d’Ursiana, coi nomi in numeri romani e naturalmente il saluto “Eia Eia Barbarà”.
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