Opinioni

VARESE EUROPEA

ARTURO BORTOLUZZI - 24/05/2024

Non sono d’accordo con quanto propone l’assessore alla Cultura del Comune di Varese che intende creare un’azienda speciale per la gestione di quello che è il patrimonio culturale ampio e diversificato, conservato presso la ex caserma Garibaldi.

L’assessore giustamente dice che la gestione di un polo scientifico quale quello di cui dispone il Comune di Varese deve rapportarsi con più Comuni della provincia e non deve rivolgersi solo ai cittadini della città capoluogo. Torno sempre allo stesso discorso. Il Comune di Varese aveva un proprio piano strategico di area con un proprio consiglio di amministrazione fatto da rappresentanti di ben 60 Comuni, e di cui Amici della Terra Varese (Associazione che presiedo) era, con altri enti del Terzo settore, socio pagante.

Questo consiglio di amministrazione intercomunale poteva formulare proposte e attuarle con decisione dei Comuni interessati, tenendo conto di più sedi nell’area varesina dove realizzarle in maniera esaustiva e completa.

Quindi, se il sindaco di Varese avesse utilizzato Varese Europea ci sarebbe un consiglio di amministrazione che avrebbe potuto decidere ed eventualmente chiedere un contributo scientifico apposito.

Quanto si vuole chiedere al Comune di Varese è di rispolverare “Varese Europea” trovando le migliori condizioni per potere attuare quanto nell’intenzione dell’assessore alla Cultura.

In questa logica, se si volesse concretizzare quanto proposto non servirebbe dare vita ad una “azienda speciale”.

Si potrebbe anche così fare partecipare ad una decisione politica un territorio particolarmente ampio che potrebbe essere di queste iniziative lo spettatore privilegiato.