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Cultura

SULL’ALTOPIANO

LIVIO GHIRINGHELLI - 03/05/2024

dalailamaLa religione del Tibet si articola nella religione indigena prebuddhista (Bon) espressa in forma di sciamanesimo come nel buddhismo giunto dall’India, sviluppato in diverse correnti. I tibetani sono un popolo di razza mongola dell’Asia centrale. Il Tibet è il più vasto altopiano del mondo, cinto a sud dalla catena dell’Himalaia, punto di convergenza delle vie commerciali tra Cina, India, Mongolia. La capitale è Lhasa, sita a 3630 metri di altezza.

Primo patrono del Buddhismo in India fu Srong-Tsan-Gampo (609-650), che lo dichiarò religione di Stato, ma una sua fioritura si ebbe solo dall’inizio dell’ottavo secolo, quando giunse in Tibet dall’India il monaco Padmasambhava. Dal sincretismo di Bon e Buddhismo si ebbe il Buddhismo Vajrayana con accentuate tendenze tantriche (caratteristica la grande autorevolezza conferita alla figura del lama). Seguì la scuola Nin-ma-pa, fondata nell’ottocento circa, da cui le due correnti dei Berretti rossi e dei Berretti gialli. Il mistico e riformatore religioso Tsong–Khapa (1356-1419) diede origine alla prestigiosa scuola delle virtù (corrente dei berretti gialli), sinché nel 1950 il Paese ha subito l’occupazione e l’annessione della Cina.

Tutte le forme di Buddhismo Vajrayana (terza grande corrente con milioni di adepti) hanno preso il nome di lamaismo dal tibetano lama (maestro) con diffusione anche in Bhutan, Ladakh, Manciuria, Mongolia, Nepal, Cina del Nord e Sikkim. Padmasambhava è venerato dai Tibetani come rinpo-tse, il prezioso: la sua immagine affiancata da quella delle due mogli campeggia nei templi dell’antico ordine. Della scuola dell’asceta Marpa fu seguace il celebre poeta e asceta Milarepa (1040=1121), autore di alcuni dei centomila canti, in cui rievoca la propria esistenza creando un grandioso affresco epico assai popolare in Tibet.

L’ordine Sa-skya prende nome dal monastero fondato nel 1073, frequentato dai monaci detti dei berretti rossi. I lama che si avvicendarono alla loro guida fino alla metà del XIV secolo costituirono una vera e propria dinastia investita anche del potere temporale grazie all’Imperatore mongolo Qubilai-Khan.

La scuola dei berretti gialli, dal colore dei copricapi e delle vesti indossate dai suoi lama arrestò il declino dei Vajrayana. Due i loro centri dell’ordine, il monastero di Lhasa, residenza del Dalailama e quello di Tashilumpo. residenza del Panchen Lama. La scuola dei berretti gialli, fondata nel 1407da Tson-kha-pa ebbe come guida il più grande riformatore del Buddhismo tibetano. Intraprese una strenua lotta per il rinnovamento della dottrina e dell’etica buddhista e reintrodusse il celibato. Secondo la tradizione Tson-kha-pa poi ascese al cielo dinanzi al suo popolo. La successione da questo momento non sarà più di padre in figlio, ma seguirà il principio della reincarnazione. I lama sono considerati non altro che la manifestazione in terra di Buddha e Bodhisattva.

L’attuale Dalai Lama, il quattordicesimo, risiedeva nel palazzo Potala di Lhasa. Il Tibet, occupato dai cinesi nel 1951 dopo una rivolta contro le nuove autorità si vide nel 1959 costretto il Dalai Lama all’esilio in India. Il Dalai Lama è investito anche del potere politico, a differenza del Panchen Lama, che ha un ruolo esclusivamente religioso. Nel 1923 il Panchen Lama rimpatriò in Cina, morendovi nel 1937. Il Dalai Lama vive tuttora in esilio in India, non potendo rientrare in patria come il Panchen Lama.

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