Il 4 maggio scorso è stato perfezionato un ‘Accordo di programma’ fra la Regione Lombardia, il Comune di Varese, il Consorzio regionale Campo dei Fiori, una rappresentanza delle Soprintendenze ai Beni Architettonici e Paesaggistici e ai Beni Culturali della Lombardia.
L’Accordo di programma riguarda la creazione di un parcheggio veicolare alla Prima Cappella “…per l’accessibilità al Santuario di Santa Maria del Monte ed al Borgo annesso in Comune di Varese”.
In data primo giugno il Comune di Varese ha pubblicato un bando di gara per l’affidamento della “…progettazione definitiva, esecutiva, direzione lavori e contabilità per la realizzazione di parcheggio interrato multipiano in via del Santuario in località Prima Cappella”. Veniva allegato il progetto preliminare predisposto dal Comune.
Devo rilevare che la mancanza di sufficiente conoscenza pubblica degli orientamenti assunti e la procedura estremamente rapida adottata non ha fin qui consentito la necessaria riflessione su un tema che da alcuni decenni si vuole affrontare.
Il concetto fondante per la riorganizzazione della mobilità cittadina è ancora ragionevolmente quello contenuto nel Piano integrato della mobilità del dicembre 1996 che così si esprime: “…Parte integrante del nuovo sistema di trasporti pubblici diventano i punti di interscambio modale tra i diversi sistemi di trasporto pubblico su gomma e su ferro e tra l’auto privata e il trasporto pubblico. I punti di interscambio modale devono essere facilmente accessibili dalle diverse direttrici di provenienza dei traffici e devono avere dimensioni adeguate alla domanda…” . Favorendo il ruolo di un trasporto pubblico moderno e riducendo l’uso del veicolo privato.
Già nel 1986 l’ingegner Scioli con un elaborato molto dettagliato presentato in Comune per conto delle Ferrovie Nord Milano, esaminando la necessità di ripristino delle funicolari, troppo incautamente soppresse nel 1953, ricordava “…il notevole disagio creato dai sistemi individuali di trasporto…” da limitare il più possibile, e la necessità di creare servizi di trasporto pubblico per il Sacro Monte che andassero oltre il semplice impiego degli autobus, scomodi, non attrattivi.
Era la premessa per il ripristino della funicolare per il Sacro Monte avviato con la delibera della Giunta comunale il 29 ottobre 1993 di incarico per il progetto ad AVT. Ricordo che come consigliere comunale di minoranza auspicavo la definizione di una proposta complessiva e organica che affrontasse, con i tempi necessari, anche il problema di accessibilità al Campo dei Fiori.
Sostenevo anche l’opportunità – già indicata dall’ingegner Scioli – di un collegamento su rotaia dal piazzale Montanari, alla Prima Cappella, fino alla stazione di avvio della funicolare. Questo non è avvenuto.
La funicolare è sempre perdente (e in passivo) nei confronti del libero accesso del veicolo privato al Sacro Monte e della concorrenza dei ‘cugini’ autobus.
Ma si vuole con priorità affrontare, oggi, il problema parcheggi dei veicoli privati alla Prima Cappella e al Sacro Monte
Voglio qui considerare la proposta del Comune, per la Prima Cappella, che ha portato alla pubblicazione del bando per il progetto esecutivo e la sua realizzazione.
Faccio le seguenti considerazioni:
1. l’area prescelta non si trova sul percorso storico e di rafforzamento speriamo futuro del percorso Varese-Vellone, base di partenza per il Sacro Monte e il Campo dei Fiori; ciò in contraddizione palese con i criteri generali del Piano della mobilità in vigore sopra richiamato.
2. un parcheggio veicolare per cento automobili non può essere previsto con uscita su un tratto di strada di trenta metri di lunghezza, trafficatissimo, fra un tornante e una curva stretta e pericolosa; con ingresso così vicino alla chiesa a noi cara dell’Immacolata e sempre in vicinanza della curva suddetta.
3. l’impatto di un cantiere di scavo con questa localizzazione sarebbe di grave interferenza per lungo tempo con la vita alla Prima Cappella e con la salita dei pellegrini verso il Primo Arco.
Si sta per compiere un’ulteriore scelta scoordinata da un progetto complessivo e organico per l’accesso alla nostra montagna. Non si vuole, o non si sa, affrontare il tema di fondo per il suo futuro che non può dimenticare una storia e l’altissima qualità della sua bellezza ancora insufficientemente curata.
Da decenni viene ripetuto che l’unica ragionevole localizzazione di un parcheggio alla Prima cappella è invece sul margine sud di piazzale Montanari dove l’andamento del terreno favorirebbe l’edificazione necessaria.
Dove l’accesso dei veicoli sarebbe assai facilitato e senza pericoli. Dove il trasbordo dal veicolo privato per un anziano, o per persone in difficoltà, al mezzo pubblico sarebbe immediato e in quota e non con oltre cento metri di percorso e un dislivello di circa venti metri su un vialetto acciottolato e con gradini come nel progetto pubblicato.
Dove si rafforzerebbe la collaborazione con il successivo percorso al Vellone con auspicabile mezzo adeguato migliore degli attuali autobus e si potrebbe – con semplici realizzazioni possibili – finalmente ridurre l’ascesa in vetta dei veicoli privati e degli stessi autobus, preparando anche le condizioni per il rilancio del Campo dei Fiori.
A chi potrebbe giovare infine un parcheggio all’Immacolata? Ai pellegrini che faranno il viale delle Cappelle a piedi? Quali difficoltà dovrebbero affrontare se fossero costretti a percorrere cento metri in più con il parcheggio in piazzale Montanari?
Chiedo con forza e speranza a tutti i livelli amministrativi di non rendersi responsabili delle ulteriori, gravi, non riformabili conseguenze della realizzazione prevista, estranea a un progetto complessivo, riorganizzativo di accesso al Sacro Monte
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