C’è una regola che gli urbanisti, non ispirandosi ai loro studi ma al buonsenso, invitano a seguire, a proposito di circolazione del traffico. Mai cambiare lo stato delle cose, purché non sia in peggioramento o emergenze l’impongano. Un criterio che Varese sembra intenzionata a ignorare nella zona attorno all’ex caserma Garibaldi, dove i lavori sono finalmente a buon punto.
Lì si vuole modificare un assetto viabilistico che, in confronto ad altre zone della città, regge ai consistenti flussi di traffico che invadono piazza Repubblica, via San Michele, via Magenta. Fondamentale, a garanzia dello scorrimento e nonostante accidentali intoppi, è via Spinelli, che fiancheggia il lato del vecchio manufatto militare aggettante sulla piazza.
È buona l’idea di un unico spazio pedonale che dalle ottocentesche arcate si allunghi fino al lato opposto del maxiquadrilatero, tre volte la settimana riempito dalle bancarelle mercatali. Ma non lo è se il prezzo consiste nell’ostacolare il transito veicolare. Già soffriamo di code, ingorghi, lentezze dovute a una crescita urbana casuale, figlia delle successive agglomerazioni di quartieri, senza che un razionale disegno di agibilità stradale le accompagnasse (e, anzi, le precedesse). Perché aggiungere un problema, e che problema, a quelli in essere?
È opinione diffusa che la sparizione di via Spinelli equivarrebbe a un boomerang, creando il caos. Lì si convoglia il traffico proveniente dalle vie Europa-Metastasio e Verdi-Copelli, diretto in piazza Repubblica e poi, in gran parte, verso il centro. Dunque obbligato, una volta imboccata via Spinelli, a girare a sinistra scegliendo tra la direzione Manzoni-Volta e la direzione Avegno-Cavour. Se gli si toglie questa possibilità/questa strada, dove finiranno le migliaia di auto che da decenni vi sfilano?
L’ipotesi d’utilizzare via Fratelli Pavesi, cento metri più avanti lungo via San Michele, con senso unico verso via Magenta, e quindi svolta a sinistra per tornare indietro, cozza contro la razionalità: quale spaventoso intasamento si formerebbe all’intersezione di via Pavesi con via Magenta, nei pressi dell’incrocio con via Medaglie d’oro e piazza Repubblica, ovvero di fronte all’ingresso principale dell’ex caserma? Peggio ancora se si pensa, come si sta pensando, a una seconda ipotesi: il doppio senso di marcia in via Pavesi. Impossibile, sia per la limitatezza della carreggiata (allargabile d’un minimo solo nella parte che dà su via Magenta); sia per l’occlusione che sortirebbe sul lato in uscita su via San Michele.
Non a caso in Consiglio comunale è stata presentata una mozione avversa a un simile disegno. Accoglierne lo spirito positivo significa comprendere che il meritorio/costoso lavoro di risanamento sull’ex caserma non va penalizzato dall’immaginabile paralisi viabilistica tutt’attorno. Piazza Repubblica è bene collegabile con attraversamenti pedonali alla modernizzata Garibaldi -un futuro polo culturale/sociale- senza buttare nel panico i varesini e i non varesini che di lì sono costretti a passare in auto per ragioni quotidiane di lavoro, studio, commercio, incombenze assortite. Date, diamo, retta alla regola di buonsenso che gli urbanisti invitano a seguire, a proposito di circolazione del traffico.
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