Lettere

NON ABBASSIAMO LA GUARDIA SUI PFAS

- 15/04/2024

Mi sono reso conto che gli enti che devono svolgere un controllo sulle acque (scrivo di ALFA srl e di ARPA) svolgono dei continui controlli per monitorare la presenza di inquinanti eterni come lo Pfas, nelle acque del Lago di Varese.

Ho scritto una lettera al Presidente di Alfa dove chiedo di fare nuove indagini non solo sul Lago di Varese. In particolare ho chiesto copia dei rilevamenti effettuati, se esistenti, dalla Società sulle acque superficiali dei fiumi Olona, Vellone ed altri, ovvero di procedere a farne di nuovi riguardo la presenza di PFOA, PFAS e derivati.

Tali composti a “catena lunga” sono chiamati “prodotti chimici perenni” perché non si degradano nell’ambiente. Alcuni sono stati collegati a cancro, danni riproduttivi e dello sviluppo e ridotta capacità dei vaccini. Il Pfoa sembra essere presente e per questo, deve essere monitorato in continuo.

Non solo vanno monitorate le acque, ma anche i pesci che vivono nel lago, mangiando i quali c’è il rischio di poter essere indirettamente colpiti dagli inquinanti.

In un territorio come la Provincia di Varese dove i Pfas nell’acqua sono praticamente assenti bisogna guardare ai cibi.

«Gli alimenti e i loro contenitori sono ciò a cui prestare attenzione – ha spiegato Stefano Cattorini, biologo nutrizionista e tecnologo alimentare – Sappiamo che ad esempio sono presenti nel 12% della frutta e verdura, specialmente in quella estiva. Sappiamo che le carni più grasse sono quelle dove una concentrazione maggiore è più probabile così come nei pesci di acqua dolce». E poi ci sono i contenitori «dalla carta forno all’alluminio fino alle pentole antiaderenti». Quindi in attesa che possano venire sostituiti questi prodotti inquinanti il nostro comportamento nella loro gestione sarà molto importante.
Arturo Bortoluzzi