Non sono argomenti semplici, quelli che conquistano i “like”, ma è facile prevedere a breve bracci di ferro, come è normale quando le scelte politiche riguardano i soldi. E questa volta sono milioni.
Lo scorso anno il Comune di Varese poteva annunciare il completato ripianamento del disavanzo lasciato nel cassetto dalle gestioni precedenti, chiudendo i conti con un avanzo di qualche centinaio di migliaia di euro. Questa volta ci sarà uno zero in più, e a tirare la coperta sono molti. Per capire che aria tira ne abbiamo parlato con l’assessore alle Risorse, Cristina Buzzetti, “supertecnica” della Giunta, commercialista nella professione e anche a Palazzo Estense.
E’ una macchina che gestisce oltre 86 milioni di spesa corrente, di cui più di 25 per i dipendenti, con un organico di circa 630 persone, oltre al personale esterno, molto rilevante in taluni settori.
Nel 2018 avevamo circa 780 dipendenti, abbiamo ottimizzato in alcune aree, mantenendo un adeguato livello di efficienza. Altri comuni hanno fatto scelte diverse in settori in cui Varese è sempre stata un’eccellenza e che noi abbiamo voluto mantenere, come il personale educativo di asili nido e scuole materne.
Costa circa 21 milioni, oltre alle spese per il personale. Restano 40 milioni; se togliamo impegni già presi, come appalti pluriennali per manutenzioni e per spese obbligatorie come l’igiene urbana (Sangalli, Ndr), la reale capacità di manovra è di poco più di 15 milioni. La scelta è stata un costante sostegno alla spesa sociale, senza penalizzare lo sviluppo della città.
Prendiamo l’area “istruzione e diritto allo studio” che comprende tutti i servizi dell’età prescolare, la ristorazione e i pre- e dopo-scuola, oppure l’area “interventi per asili nido”. Stanziamo annualmente 11 milioni per i primi e 6,3 per i secondi. La sola spesa per il personale comunale in queste aree è di 4,4 milioni.
E’ un servizio con ampio soddisfacimento della domanda a supporto di famiglie e genitorialità. Dal 2017 le tariffe per tutti i servizi educativi sono rimaste sostanzialmente invariate per dare ulteriore impulso al rientro al lavoro delle donne, a fine pandemia, è stata stabilità la gratuità negli asili nido comunali. Non dimentichiamo il sostegno alle famiglie con anziani non autosufficienti o disabili o i trasporti completamente gratuiti verso le strutture dedicate per i disabili.
Accanto alla spesa sociale stiamo puntando sull’attrattività della città ospitando manifestazioni sportive di alto livello, oltre a ciclismo, canottaggio, hockey su ghiaccio nel nuovo Palaghiaccio. L’iniziativa natalizia dei giochi di luce ai Giardini Estensi fa volano dalle attività commerciali e di ristorazione a partire da fine novembre sino alla festa di S. Antonio alla Motta.
Le entrate principali sono quelle tributarie, con 29 milioni di Imu e i 16,4 milioni di Tari, che coprono il costo dell’appalto. Abbiamo trasferimenti da Stato e Regione per una decina di milioni, di norma vincolati alla realizzazione di specifici progetti sociali, ed entrate extratributarie per una ventina di milioni.
Erano i 100 milioni di finanziamenti raccolti dall’amministrazione Galimberti per le opere avviate nel quinquennio 2016-2021, confrontati con quelli messi in campo dall’amministrazione precedente. E in questo secondo mandato, grazie anche ai fondi del PNRR, la somma sta raddoppiando.
Le opere sono sotto gli occhi di tutti e stanno cambiando il volto della città. Un segnale su tutti: l’imposta di soggiorno, cresciuta del 44% nel 2023, esprime una nuova visione sul territorio. Sono opere portate avanti con una grande capacità di intercettare bandi pubblici, fondi statali e regionali che ci hanno consentito investimenti limitando il ricorso a mutui che pure gravano sulla spesa corrente. Per sette anni abbiamo dovuto utilizzare l’avanzo per ripianare il disavanzo ereditato dalla gestione precedente. Ora abbiamo riconquistato libertà di movimento.
Ritengo in interventi di manutenzione straordinaria delle strutture comunali, comprese strade e scuole, decoro urbano, stiamo definendo in questi giorni le proposte di destinazione non appena il Consiglio avrà approvato il rendiconto. Non confondiamo però i piani: i servizi non possono essere finanziati con avanzo ma con le sole entrate ordinarie. L’equilibrio di parte corrente e investimenti, insieme con le richieste della città e i tempi di realizzazione è il nostro impegno.
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