Plaudiamo all’iniziativa della Camera di Commercio di Varese che ha posto le condizioni perché si potesse arrivare a costituire una comunità energetica del Seprio. Plaudiamo anche, quindi, all’iniziativa del Comune di Castelseprio che ha approvato e firmato l’atto costitutivo e l’approvazione dello statuto della “Comunità energetica Rinnovabile del Seprio” (Cer), che vede tra i soci fondatori l’amministrazione comunale e una decina di imprenditori locali. Si tratta di una delle prime esperienze di questo genere promosse nella provincia di Varese.
La redistribuzione dei ricavi derivanti dagli incentivi per la condivisione e l’immissione in rete dei kilowattora prodotti consente di valorizzare le risorse energetiche a disposizione sul territorio, costituendo in prospettiva una vera e propria rete tra cittadini, enti territoriali e del terzo settore, cooperative e diversi soggetti produttori e consumatori di energia rinnovabile. Che sarà inizialmente prodotta in particolare tramite i panelli solari, ma l’obiettivo è già di guardare anche ad altro, cercando appunto di fare il più possibile rete, coinvolgendo la cittadinanza.
Io, come riportato da RMFonline, non avevo contattato la Camera di Commercio di Varese, e me ne rammarico, ma mi ero rivolto solo al Comune di Varese perché aveva approvato dopo una mozione presentata dal Consigliere Luca Paris la costituzione di Comunità Energetiche su territorio comunale di Varese. Ora, come allora, vorrei che si facesse di più e che tutte le altre circoscrizioni della Provincia di Varese abbiano a fare lo stesso che il Seprio ha voluto porre in essere.
Vedo ora che grazie alla sua intraprendenza la Camera di Commercio di Varese ha indetto un bando “Transizione Energetica”, mirato a favorire l’aggregazione di soggetti interessati a dare vita a questo modello innovativo di sostenibilità energetica, ambientale e sociale.
Mi ero rivolto al Comune di Varese spinto dalla trasmissione Report di Raitre che si proponeva di costruire una Rete Energetica Europea che avrebbe potuto permettere a tutte le Nazioni comunitarie di essere indipendenti da un punto di vista energetico.
Questa era tutto fuorché una proposta avveniristica tanto che la Norvegia si è collegata con la rete elettrica del nord della Germania. Quest’ultima, a sua volta, sta ultimando la transizione energetica verso l’utilizzo di fonti rinnovabili ed impianti ad idrogeno verde anche al sud del Paese.
L’Irlanda produce cavi per poter condurre un elevato carico energetico: Report ci ha fatto sapere che ci sono le condizioni perché l’Italia possa connettersi alla Germania e al resto dell’Europa.
Banalizzando, nel momento in cui questa Rete sarà ultimata, un cittadino della Norvegia potrebbe utilizzare energia elettrica prodotta in Sicilia, e così via.
Contatterò la Camera di Commercio confidando voglia promuovere la costituzione di tante comunità energetiche perché a livello nazionale possano sollecitare tutte le forze locali perché possano fare altrettanto.
La Camera di Commercio potrebbe fare un censimento di tutte le Comunità energetiche presenti a livello nazionale perché possa essere realizzato il loro collegamento.
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