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Apologie Paradossali

REALTÀ ROVESCIATA

COSTANTE PORTATADINO - 29/03/2024

crocus(S) Dai tempi di Cicerone o forse dell’Ulisse omerico occorre chiedersi “a chi giova?”, quando si è di fronte ad un fatto grave, tanto difficilmente spiegabile, da sembrare un inganno.

(O) Vero, ma questo del Crocus sembra non giovare a nessuno, Direi nemmeno all’ISIS, nonostante possa sembrare un grande risveglio operativo, ottenuto a poco prezzo, mandando alla sbaraglio quattro teste di legno.

(S) Citiamo qualche testimonianza dai quotidiani occidentali “La direttrice di RT Margarita Simonyan, fedelissima di Putin, considera l’allarme su una minaccia dell’Isis lanciato giorni fa dagli Usa come la prova del complotto. «Ormai è chiaro che tutto è stato orchestrato. Poco importa se il cane con la camicia ricamata (Zelensky, ndr) si è sguinzagliato da solo, oppure se gli hanno impartito un ordine. In ogni caso la colpa è dell’ammaestratore”. Kirill Martynov, direttore di Novaya Gazeta-Europa, vede coerenza nel Cremlino: «Per molti anni i russi si sono pasciuti di propaganda. Nella visione del mondo che gli è stata inculcata, ai nostri confini esiste uno Stato ostile popolato da neonazisti che odiano tutto quello che è russo, un nemico mortale capace di delitti orrendi. Perché mai non dovrebbe essere lui l’autore di questa strage?».

(O) Qualche ragione di credibilità c’è: con l’Ucraina combattono reparti di islamisti esuli dalle repubbliche musulmane dell’exURSS. Il segnale contrario è che si registra il massimo consenso nelle recenti elezioni, quasi il 100%, proprio nella Cecenia, ‘pacificata’ con la forza da Putin e affidata a Kadyrov dopo la sanguinosa repressione del separatismo ceceno, tanto nutrito di terrorismo antirusso.

(C) Da allora Putin cura i rapporti col mondo musulmano, non può ammettere un ritorno di contrasti islamistici. La propaganda putiniana scova nel Crocus l’eroismo di un quindicenne musulmano che porta in salvo centinaia di persone, indicando una via di fuga e ne fa un eroe “di questo tempo”. Il ragazzo gioca nella squadra giovanile dello Spartak. I giocatori hanno voluto regalargli una maglia: «Hai fatto il gol più bello». Il rapper russo Morgenstern ha promesso di donargli un milione di rubli, circa 10 mila euro, il muftì Gainutdin, l’onorerà durante la preghiera del venerdì nella grande moschea di Mosca.

(S) Questo vuol dire che non siamo più sicuri di niente, che tutto può essere usato contro tutti. La propaganda può impadronirsi delle attività terroristiche e rovesciarne il significato. Storicamente è sempre stato l’arma degli oppressi contro gli oppressori, dei deboli contro i forti, delle nazioni oppresse contro gli imperi, oggi potrebbe essere il contrario?

(C) L’ambiguità c’è sempre stata, anzi fa parte della natura del terrorismo la sua imprevedibilità, il poter colpire chicchessia, buono o cattivo, colpevole o innocente. Oggi mi riesce impossibile stabilire con certezza la natura di ‘questo’ terrorismo. Sì, sembra usabile per consolidare, anziché per minare, il potere di un regime oppressore. L’effetto non lo fa la bomba, ma la propaganda. Tutto dipende da una sola cosa, dalla possibilità di dominare l’informazione pubblica. In questo Putin è senza rivali, ha subito colto l’occasione per aumentare il bombardamento (terroristico) su obiettivi civili, anche ben lontani dal fronte. Accusa GB e USA di collaborazione al terrorismo. Ci sono voci su una nuova mobilitazione, in vista di una offensiva estiva e si allontana l’ipotesi di un cessate il fuoco.

(O) Il positivo potrebbe essere l’accorgersi che anche la Russia è ‘Occidente’ nella mentalità dell’Islam radicale. Considerando la soggezione politica ed economica a Mosca delle repubbliche islamiche ex-sovietiche, non solo del Tagikistan, gestite da un’oligarchia trentennale ex-comunista e russificata, non sorprende che le popolazioni autoctone vedano Putin come un imperialista e colonialista e non siano disposte a fornire ‘carne da cannone’ ad una guerra che non le riguarda. Di qui la cura a incolpare non l’appartenenza etnica degli esecutori, ma la mano nascosta degli ispiratori ‘occidentali’. L’insorgenza di un terrorismo islamico interno riaprirebbe la possibilità di dialogo con l’Occidente, di una tregua e forse di una più duratura ricerca di equilibrio multipolare. Questo darebbe anche spazio politico ad un Europa più unita.

(C) Dubito che dal male possa nascere il bene, se non per intervento divino. Siamo noi europei ad essere messi alla prova da tutte le conseguenze della guerra e dal terrorismo. Lo saremo a lungo. Per questo qui non offriamo soluzioni, ma solo auguriamo buona Pasqua, di resurrezione, di pazienza e di speranza.

 (S) Sebastiano Conformi (O) Onirio Desti (C) Costante

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