Se per il proverbio marzo è pazzerello, non dobbiamo dimenticare che è il mese quasi emblema dei contrasti. Il suo nome ci rimanda a Marte, dio della guerra. E per noi la guerra dovrebbe essere considerata soltanto folle apportatrice di morte.
Con altri pensieri associamo marzo alla rinascita primaverile. Quella prodigiosa della natura, capace di stupirci sia per le esplosioni di colori sia per i timidi germogli, cioè speranza di vita, e quella antropologica, che altrettanto ammiriamo, perché frutto della cura e della determinazione di uomini e donne. Non è un caso che con la primavera paiono intensificarsi i fermenti culturali. Gli esempi sono tanti ma ci piace – per sano orgoglio – ricordare “La primavera della cultura al Premio Chiara”, giunta alla quarta edizione. Una rassegna ricca di eventi che segna – secondo le parole che si leggono sul sito dell’Associazione – “la rinascita culturale per il nostro territorio e la comunità”. Affermazione non retorica perché ci ricorda, scritta come fu dopo il Covid, che la cultura “può essere non solo motore di cambiamento vitale, specialmente se innovativa e creativa, ma occasione di partecipazione e di fiducia verso la comunità”. Anche quest’anno, da marzo a giugno, sarà una primavera punteggiata da molti eventi.
Per inciso è bello ricordare che Piero Chiara nacque a Luino il 23 marzo 1913 e che proprio nel marzo del 1964 venne pubblicato il romanzo La spartizione, celebre anche per la trasposizione cinematografica, Venga a prendere un caffè… da noi con protagonista Ugo Tognazzi nato pure lui il 23 marzo.
Per cogliere la varietà delle proposte dell’articolato programma per questa primavera si possono ricordare alcuni nomi che interverranno: Fabio Minazzi, Roberto Piumini e Dino Meneghin. E diversi temi saranno trattai da altri relatori: dalla domanda “A che cosa servono i classici” alla presentazione di un libro dedicato a Luigi Tenco.
La conclusione del percorso sarà – come sempre a Luino – il 9 giugno con l’assegnazione del premio alla carriera – premio istituito a partire dal 1997 – al Maestro Salvatore Accardo, anche “per l’inestimabile contributo alla diffusione del grande patrimonio musicale”. L’intero programma è consultabile sul sito dell’Associazione.( www.premiochiara.it).
In un aforisma il filosofo colombiano Nicolàs Gòmez Davila scrisse: “Uomo colto è colui per il quale nulla è privo di interesse”. Ciò dovrebbe essere la bussola anche per chi propone cultura. Per questo bisogna dare merito all’Associazione. Si impegna non solo a tenere vivo il nome dello scrittore luinese ma anche a valorizzare le varie modalità del saper raccontare. Lo fa con due concorsi, quello intitolato “Da un racconto di parole a un racconto per immagini” e quello dedicato ai giovani. Per i nati tra il 1° gennaio 2004 e 31 dicembre 2009 il tema di quest’anno è particolarmente suggestivo, in quanto devono “raccontare” in un massimo di 6.000 battute lo stupore.
Il 13 marzo il giornalista Mario Calabresi e il poeta Franco Arminio hanno fornito in un incontro da remoto consigli agli studenti sul come costruire un racconto. Ma soprattutto hanno riflettuto e fatto riflettere sul provare stupore. È stata una lezione non solo di scrittura ma di vita. Il loro incontro, ricco di suggestioni, si può ascoltare sul canale Youtube dell’associazione.
Un’ora di emozioni per tutti, indipendentemente dall’età. Per saper guardare il mondo come se fosse un maestro che ci può insegnare il “senso di meraviglia, di incredulità”. E di sorprenderci per l’inatteso che anche la quotidianità può offrirci.
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