Visitando il sito internet del VII Incontro Mondiale delle Famiglie, che si è svolto a Milano dal 30 maggio al 3 giugno e al quale ha partecipato anche il Santo Padre, si possono vedere, nella rubrica “TV family”, vari filmati, tra cui uno dal titolo “Scarpolini, una famiglia al servizio della bellezza”.
Il breve filmato riprende la testimonianza della famiglia Scarpolini al convegno “La famiglia: il lavoro e la festa”, che si è svolto al Collegio De Filippi di Varese il 31 maggio scorso.
L’arte è infatti di casa in Via Walder al numero 18 dove abitano Silvio e la moglie Luisa Oneto, con Tobia, Selene, Lucina, Aurora e Natalia, in una antica dimora, dall’ampio cortile settecentesco, alle pendici della collina di Biumo Superiore. Già di per sé l’appartamento non ha proprio nulla di convenzionale, ma soprattutto coloro che vi abitano, che sono dotati, ognuno a suo modo, di uno speciale talento artistico.
Silvio è tenore del Coro della Scala, Luisa è attrice e regista, Tobia il primogenito violoncellista dell’Orchestra Verdi di Milano, Selene danzatrice, Lucina studia recitazione all’Accademia di Roma, ed ancora Aurora, la mia figlioccia di Battesimo, che suona l’arpa e Natalia, la più piccola, che suona il flauto traverso e si dedica alla ginnastica ritmica.
La famiglia Scarpolini ha inciso dischi, eseguito concerti, spettacoli teatrali, sacre rappresentazioni…
Alle doti artistiche degli Scarpolini ho fatto ricorso anch’io in diverse occasioni, per promuovere spettacoli di beneficenza: nel 2003 grazie a Silvio e ad altri tre tenori del coro della Scala presentammo a Varese un concerto di canzoni napoletane e latino-americane, che ebbe un grande successo e il cui incasso servì all’acquisto di un ecografo per la Geriatria dell’Ospedale di Circolo di Varese; nel dicembre 2011 Luisa, in qualità di voce recitante, partecipò ad una serata di musica e poesia dal titolo “suoni ed ultrasuoni”, che si tenne a Busto Arsizio nella Chiesa dei Frati Minori ed il cui ricavato andò a beneficio dell’Ospedale di Busto, nel quale io nel frattempo mi ero trasferito.
“La vita ci ha regalato tanto, non si può tenere questa grazia tutta per sé”, dicono gli Scarpolini. Per loro cantare, recitare, suonare uno strumento o danzare è il modo per rendere grazia all’Autore della vita.
Luisa, Silvio ed i loro cinque figli ci mostrano che una famiglia, che viva e si nutra del rapporto con il Creatore, diventa a sua volta una creazione: “La gloria di Dio è l’uomo vivente” diceva Sant’Ireneo.
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