Un deejay per orecchie che non vogliono sentire?
Chissà, vedremo se – in puro stile italiano, non certo solo varesino – fatta la denuncia (e se “Vip” conta di più) arriverà anche la soluzione. Facile scommetterci, ma non sarebbe nemmeno questo il problema, quanto mantenere una realtà decorosa un giorno sì e l’altro pure, non solo quando scatta “l’allarme”.
I fatti. Pasquale di Molfetta, in arte Linus, forse il più noto personaggio radiofonico d’Italia, da decenni sulla cresta dell’onda, ha scelto la ciclabile del lago di Varese per una sgambata domenicale lo scorso weekend. Fin qui nulla di male, anzi non ci si sorprenda: un percorso lungo più di 25 km, fattibile da diverse categorie di sportivi perché pianeggiante, aperto a scenari naturalistici meravigliosi e facilmente raggiungibile dalle principali direttrici viarie (la nostra pista è per esempio a un tiro di schioppo dall’autostrada) ha una forte capacità attrattiva per chi desidera pedale, correre o camminare immerso nel verde. Sia egli cittadino così come forestiero. Vip o non vip.
E infatti il milanese Linus ha reso merito alla bellezza nostrana proprio il giorno dopo la sua gita, parlandone nel corso della sua trasmissione Deejay Chiama Italia: «La ciclabile sul lago di Varese è bellissima, avete un gioiellino… ma…».
Su questo “ma” si è mozzato il respiro di tanti, almeno di tutti coloro che una tirata d’orecchi al proprio territorio in diretta nazionale farebbero anche a meno, istituzioni comprese. «Ma… tenetela un po’ meglio eh…». Ecco, è arrivata.
Pasquale di Molfetta non spiega cosa abbia trovato di così negativo da giustificare la reprimenda, ma in compenso subito si sono palesati alcuni giornali locali in sua vece. Uno, in particolare, ha letteralmente formulato un’excusatio non petita per interposta persona: “La ciclabile è in condizioni decorose – scrive più o meno il succitato quotidiano – Se qualcosa non va è colpa dell’esondazione del lago avvenuta nell’ultima settimana”.
Sicuri sicuri che lo straordinario – assolutamente oggettivo e degno di nota, visto che con la piena del bacino varesino dopo le abbondanti piogge di febbraio marzo hanno dovuto fare i conti in tanti – non sia invece solo un correo dell’ordinario? Quindi Linus avrebbe trovato una ciclabile perfetta, se solo avesse scelto una domenica di febbraio, piuttosto che di aprile, per il suo giro? Non avrebbe dovuto censire vagonate di foglie secche a rendere scivoloso l’asfalto, cestini strabordanti pattume e non più utilizzabili e – in primavera ed estate – una vegetazione troppo rigogliosa a ostruire talvolta il passaggio?
Lo sospettavamo, già. E lo scrivevamo all’inizio: un deejay per orecchie che non vogliono sentire. O, meglio, che sentiranno, sistemeranno e poi si addormenteranno sotto una bella coperta di Linus. Fino alla prossima puntata in diretta nazionale.
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