Da due anni non più la Cina, ma l’India è il Paese più popoloso del mondo. Il declino demografico della Cina, iniziato nel 2022 con un calo di 850 mila abitanti rispetto all’anno precedente, si è più che raddoppiato nel 2023, quando i cinesi sono diminuiti di circa 2,08 milioni, confermando così tra l’altro che l’attuale crisi demografica non è affatto un fenomeno soltanto occidentale.
Ciò non solo allunga ulteriori ombre sulle prospettive di sviluppo economico della Cina ma apre la via ad una possibile gigantesca crisi sociale in un Paese dove gli anziani sono sostanzialmente a carico dei figli. A seguito della “politica del figlio unico” (1979-2013) la coppia in età attiva finisce perciò per avere totalmente a carico oltre al figlio anche fino a quattro anziani; quindi la disoccupazione anche di uno solo de due coniugi può avere conseguenze drammatiche. Inoltre gli anziani che non hanno avuto il figlio, o l’hanno perso, sono in abbandono. Anche se dal 2013 le famiglie cinesi possono avere due figli, ma non di più, ormai l’abitudine al figlio unico si è consolidata e sono poche le coppie che scelgono di avere due figli.
Tutto questo mi conferma nel convincimento, già in varie occasioni ribadito (si veda tra l’altro Meglio l’India della Cina, 20 agosto 2023), che a lungo termine non ci sia molto da temere dalla Cina, e inoltre che a noi europei convenga piuttosto, tra i due giganti demografici, puntare sull’India, anche se di certo la Cina non si può trascurare. E d’altro canto a lungo termine è semplicemente ovvio che questi due giganteschi Paesi è bene riassumano nell’economia mondiale un posto proporzionato alla loro dimensione. E in questo non c’è niente di aggressivo.
www.robironza.wordpress.com
You must be logged in to post a comment Login