“Con tanti niente ammazzi l’asino”, diceva un vecchietto. Si riferiva a un contadino che riempiva a dismisura le gerle sulla schiena del suo asino. Molti l’avvertivano: “Guarda che quella povera bestia non ce fa più!”, ma, continuando ad aggiungere legna, rispondeva: “Ma no, sono rametti da niente, piccoli piccoli, che vuoi che gli facciano, lui è forte!”. Finché un giorno il peso spezzò la schiena dell’animale. Così, con tanti niente aveva ammazzato l’asino.
Tante piccole ingratitudini, impercettibili sgarberie, minuscole trascuratezze, minimi sfruttamenti, tanti ripetuti pretenziosi ma-tu… però-io… se-lui/lei…. tante negligenze, distrazioni, mediocrità, rivendicazioni, sono tutte “cose da nulla” che sommate possono uccidere legami familiari, storie di amori e amicizie, rapporti lavorativi.
Se ti poni come un mulo, ti trattano da mulo. Se ti poni come un cavallo di razza, ti trattano da purosangue. Gesù ridice a noi: “Ti preoccupi e ti agiti per troppe cose e trascuri l’unica veramente importante, la parte migliore!”.
Siamo delle “Marte affaccendate” che corrono in affanno inseguendo occupazioni, urgenze, bisogni inderogabili che invece poi il tempo fa evaporare, lasciandoci aridi e vuoti. Gesù ci insegna oggi l’equilibrio tra Marta e Maria.
Nel Vangelo si specifica che sono sorelle: sono legate, si completano. Sono complici, non antagoniste. Il fare di Marta è riqualificato dall’armonia di Maria. L’equilibrio di Maria chiede di incarnarsi nell’agire di Marta. Fare tutto con più calma – ce lo ripetiamo – è il sistema migliore per fare le cose bene e per farne anche di più.
La lingua olandese ha una sfumatura interessante nella parola “hineinhorchen”. Si traduce con “amore”, ma il senso letterale è “prestare ascolto dentro”: dentro di sé, dentro gli altri, dentro la complessità, dentro il qui e ora. Questo ascolto complessivo genera fatti, stili, comportamenti.
Il miglior modo di essere Marta è quello di essere Maria: se ti concentri su te stesso cresci tu, se ti concentri sui problemi crescono i problemi. La “parte migliore” di Maria si fa viva nel fare di Marta: il coraggio di creare silenzio per ascoltare purifica l’agire, permette di stabilire e rispettare le priorità, aiuta a far decantare scorie e far sgonfiare bolle di problemi.
Se con tanti niente uccidi l’asino, con tanti poco doni vita a te stesso. La vita, l’amore, le relazioni essenziali, la spiritualità sono come la nutella: se togli “te” resta “nulla” (nu-te-lla). Per avere “te” in modo gustoso devi essere Marta e Maria, una sorellanza che rende la coscienza il motore dell’agire. Un equilibrio che mette te al centro del nulla e lo rende goloso.
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