Opportunità o problema? Il prossimo 14 marzo il “My Job Day” a Varese (UnaHotel sore 10-14) dedicato al turismo sarà una check point per lo stato di salute di un settore verso il quale si nutrono aspettative crescenti che rischiano di essere disattese per un semplice motivo: mancanza di personale. In una provincia che vuol giocare le sue carte fatte di posizione strategica sui laghi, vicinanza al confine, buoni collegamenti, si rischia di restare senza il carburante delle risorse umane necessarie, soprattutto tra i giovani. In termini tecnici, il problema si chiama “mismatch professionale”: ovvero le aziende faticano a trovare i lavoratori adatti.
Insomma, il turismo a Varese resta ancora un bel “puzzle” da comporre con sfide a più livelli e se n’è avuto conferma nel corso di un incontro di presentazione del MyJob Day che si è tenuto presso la sede della Camera di Commercio, l’ente che sta puntando più carte non solo a sostegno delle attività ma anche per promuovere un coordinamento degli sforzi. Il tavolo di presentazione, con la partecipazione dell’Organismo bilaterale datori di lavoro-sindacati, del Centro per l’Impiego della Provincia, del partner tecnico Open Job Metis, ha confermato che in una provincia che ha 1460 studenti iscritti a scuole e corsi direttamente orientati al settore turistico-alberghiero, trovare il personale è un’impresa.
In provincia il livello di disoccupazione dopo il 6,4% dei mesi della pandemia è sceso a un fisiologico e in pratica incomprimibile 4,1% e le aziende faticano ad assumere. “L’anno scorso il 46% delle imprese denunciava questa difficoltà nel coprire le posizioni. Ora siamo saliti al 51%, contro il 45% nazionale”, dice a RMFonline Eloana Cardella, che segue le politiche del lavoro giovanile presso la Camera di Commercio. “Colpa” della concorrenza svizzera e, in qualche misura anche milanese? “Il problema è generalizzato, ma se questi sono valori medi, in alcuni settori si sente ancor di più e il turismo è tra questi”. Non è solo un problema di “quantità” ma anche di “qualità”. Le 99 candidature presentate al MyJob Day (65 “filtrate in una non facile preselezione sul sito, le altre presentate direttamente) si confronteranno con 22 aziende per 352 posizioni aperte. Numeri che – pur rappresentando solo un campione – già esprimono la dimensione del problema.
Difficile trovare soprattutto giovani, proprio nel momento in cui il settore è in espansione e in provincia a far da traino non è solo il rinnovato “appeal” delle destinazioni locali ma anche il traffico legato al boom internazionale del turismo e alla grande piazza di Malpensa e. “Ammettiamolo: si chiede capacità, formazione, lingue, flessibilità magari anche esperienza, ma gli stipendi sono quelli che sono”, dice Livio Muratore Segretario Generale della Filcams Cgil di Varese. “C’è sempre più difficoltà a trovare personale, soprattutto giovane, disposto a un lavoro con lunghi orari della giornata, che impegna il fine settima. Nello stesso tempo le chiusure della pandemia hanno ristretto nel settore la platea dei lavoratori, passati magari all’industria. Uno dei risultati è che vediamo soprattutto tra i giovani avviare una contrattazione individuale con le aziende per strappare condizioni migliorative”. La conferma di quanto importante sia l’equilibrio lavoro-vita personale viene dagli esperti dell’Amministrazione provinciale: “indubbiamente, è stato decisamente più agevole trovare candidature nelle ricerche che abbiamo fatto in questi stessi mesi per il settore industriale”, dice Francesco Maresca, responsabile del Settore Lavoro della Provincia di Varese.
“Un clima di incertezza” conferma Alessandro di Castiglioni,, di Confcommercio, presidente dell’Ente Bilaterale turismo della Provincia, “non favorisce la crescita del settore”. In un settore che per sostenere gli investimenti in strutture e professionalità, è più che un campanello d’allarme
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