Forse il nome di Sandro Galleani non dice moltissimo a una quota dei nuovi tifosi della Openjobmetis, ora in larga parte assai giovani. Ma Sandro, che domenica 3 marzo compie 80 anni (festeggiato dall’amatissima moglie Egidia, dai figli Claudio e Gabriele e dai nipoti Riccardo e Cristina), è stato ed è un personaggio a tutto tondo, un grande professionista che nella conquista di tante vittorie del basket varesino non vanta meriti inferiori rispetto ad atleti e tecnici che ancora oggi vengono giustamente celebrati per quei successi.
Questa significativa ricorrenza ci consente di ricordare, almeno in parte, il suo straordinario albo d’oro, che spazia dal ciclismo al basket.
Dal 1971 al 2009 Sandro Galleani è stato massofisioterapista della Pallacanestro Varese. Con questi colori ha conquistato 5 scudetti (1973, 1974, 1977, 1978 e 1999), 2 Coppe Italia (1971 e 1973), una Supercoppa Italiana (1999), 4 Coppe dei Campioni (1972, 1973, 1975 e 1976), una Coppa delle Coppe (1980), una Coppa Intercontinentale (1973).
Con la Nazionale italiana, con cui ha avviato il suo rapporto nel 1974, vanta il record assoluto di presenze (oltre 700!), partecipando a 5 Olimpiadi con la conquista di due medaglie d’argento (Mosca 1980 e Atene 2004). Sempre con la Nazionale, ha preso parte a 4 Campionati del Mondo, a 15 Campionati Europei (medaglia d’oro a Nantes 1983 e a Parigi 1999, medaglia d’argento a Roma 1991 e medaglia di bronzo a Stoccarda 1985 e a Stoccolma 2003) e a 3 Giochi del Mediterraneo (oro a Montpellier 1993 e ad Almeria 2005).
Sempre con i colori azzurri ha partecipato ai Campionati Europei cadetti di Damasco del 1979 (medaglia d’argento).
Ha preso parte infine a 5 Selezioni Europee FIBA e a una edizione dei Goodwill Games.
Se il basket gli ha regalato i più grandi successi, è stato il ciclismo a tenere a battesimo Sandro Galleani nella sua professione di massofisioterapista. Sandro, nativo di Basiano, era molto amico di Gianni Motta, con il quale, da ragazzo, si allenava quasi ogni giorno sulle strade di casa; e, prima e dopo le gare e gli allenamenti, i due amici erano soliti massaggiarsi a vicenda. Il destino, sotto forma di una grave caduta con conseguenti fratture, tolse a Galleani la chance di approdare al professionismo; ma quando Gianni Motta divenne il corridore che abbiamo conosciuto, chiamò l’amico Sandro (che nel frattempo aveva appeso la bici al chiodo e si era dedicato alla sua professione di fabbro meccanico) per proporgli di diventare il suo massaggiatore. Così, era il 1968, anche incoraggiato da papà Domenico (<Nulla è certo nella vita: prova e, se le cose non andranno bene, potrai tornare indietro>), era iniziata la sua nuova attività.
Con Sanson, Salvarani e Filotex, tutte formazioni ciclistiche di vertice, Galleani ha preso parte, tra l’altro, a tre Giri d’Italia (1969, 1972 e 1973) e a due Tour de France (1971 e 1972). E anche nel ciclismo ha avuto l’opportunità, a dimostrazione del suo talento precoce e della stima di cui aveva immediatamente goduto nell’ambiente, di vestire i colori azzurri partecipando a due Campionati del Mondo su pista (1971, a Varese, e 1972) e a un Campionato del Mondo su strada (1972, vinto da Marino Basso).
Alla Salvarani Sandro Galleani conobbe il dottor Piero Modesti, medico sportivo varesino che si divideva tra ciclismo e basket (era anche alla Ignis). E fu proprio il dottor Modesti a proporre a Sandro di venire a Varese. Nei primi due anni, tra il 1971 e il 1973, Galleani, non proprio convinto della scelta, preferì tenere il piede in due scarpe, continuando a dividersi tra ciclismo e basket; ma dalla stagione 1973-74 il suo impegno con l’Ignis Varese, su insistenza dell’allora g.m. Giancarlo Gualco, divenne esclusivo.
Un impegno, quello con la Pallacanestro Varese, che è durato ininterrottamente sino al 2009 e che è poi ripreso, con una diversa veste, nel 2015, quando Galleani è diventato dirigente addetto agli arbitri, ruolo onorifico ma anche operativo, che dura tutt’oggi.
Da sottolineare anche la sua amichevole collaborazione con l’Handicap Sport Varese, squadra di basket in carrozzina che negli ultimi dieci anni ha gravitato tra serie A e serie B.
Ma che cosa ha reso Sandro Galleani un fuoriclasse nella sua professione? Alle indiscutibili doti professionali, accresciute via via nel tempo da una curiosità e da una voglia di apprendere e migliorarsi con pochi eguali, Sandro ha saputo unire quelle qualità psicologiche che devono necessariamente far parte del bagaglio di chi si ritrova a stretto contatto con il paziente e con questo instaura un dialogo che spesso diventa confidenziale e in qualche caso persino intimo. E poi una profonda convinzione di quanto sia importante nello sport di squadra il significato di gruppo e delle dinamiche che lo devono regolare. Questo connubio di qualità ha issato Sandro Galleani sul podio dei massofisioterapisti sportivi e da lì sarà assai difficile rimuoverlo…
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