C’era una volta un principe che per trovare la sua sposa chiese alle ragazze del regno di proporsi: “La più degna colpirà il mio cuore e diventerà mia sposa”. Si presentarono le più belle e nobili. Andò anche Kaori, figlia di una delle serve.
“A ciascuna darò un seme e colei che fra sei mesi mi porterà il fiore più bello sarà mia sposa”. Nel giorno dell’udienza, Kaori portò il suo vaso vuoto. Quando fu il suo turno, il principe scrutò il suo vaso vuoto. E alla fine sentenziò: “Mia sposa sarà la ragazza con il vaso vuoto, da cui non è cresciuto alcun fiore. È l’unica che ha saputo far crescere il fiore dell’onestà, perché i semi che vi ho dato erano sterili. Solo lei non ha cercato surrogati, ma ha scelto la verità”.
Gesù incontra una samaritana col vaso vuoto. Di fronte all’aridità della vita, fiorisce solo la sincerità di sé: i germogli dell’acqua viva sono della coscienza. “Viene l’ora in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità”. Nei giorni in cui ci percepiamo fragili e vuoti, siamo chiamati ad essere “adoratori in spirito e verità”.
Abbiamo sempre pensato che la Quaresima era per noi un tempo di deserto. L’esperienza dell’Esodo a parole è facile, nei fatti no e allora pure noi finiamo per rimpiangere le cipolle d’Egitto, cioè la normalità comoda che non mette in questione. Gesù chiede (alla donna e a noi) una crescita di germogli di sincerità.
E quando lei gli chiede “dammi l’acqua viva”, anticipa le moderne teorie di life-coaching del grow me! cioè fammi crescere in spirito e verità! Come? Anagrammando grow me: G-Goals (obiettivi). Cosa chiedo alla mia vita? R-Reality (realtà). Quanto mi accetto? O-Options (variabili). Come mi adatto? W-Will (volontà). So mettermi in questione? M-Monitor (discernimento). Coltivo la mia coscienza? E-Evaluate (scelta valoriale). Quale stile voglio per me?
Gesù parte dalla situazione di ciascuno per come è, condizionato da fattori non prevedibili e da crisi inaspettate che però chiedono un atto di fede sul tuo futuro, su un Dio che ti dà retta, ripartendo da dove sei e per quello che sei.
Pensare è difficile, per questo la gente si limita a giudicare. Dio guarda il vuoto e ci sceglie in spirito e verità. Il digiuno, l’aridità ci affidano una nuova partenza come Gesù alla donna: “Non puoi tornare indietro e cambiare l’inizio, ma puoi iniziare dove sei e cambiare il finale”.
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