I grandi format si comprano all’estero, ma l’ingegnosità vera – non c’è dubbio – si trova sui canali locali: scanalando poco prima dell’ora di cena sul digitale terrestre, soffermatevi se vi capita su BergamoTV e il Meteo di Regazzoni. L’esperto di tempo, Roberto Regazzoni, vi accoglierà nella taverna con caminetto della sua casa e dopo avervi ragguagliato sulla situazione di nubi, sole e venti, vi porterà letteralmente a spasso per le Alpi e Prealpi lombarde (e non solo) con il semplice ausilio di un po’ di foto che sono inviate dai telespettatori e da un eloquio avvolgente, torrentizio ma suadente, una capacità affabulatoria così prorompente eppure così semplice da destare meraviglia, anche quando si parla del compleanno di una vecchietta, di una riunione di coscritti o di una foto presa di corsa dalla go-pro di un escursionista. Il classico caso in cui la competenza diventa essa stessa spettacolo.
Tornando alle reti nazionali, La9 dal 2021 propone in access prime time (lo spazio in palinsesto tra le 20 e le 21.15 circa) un programma molto semplice e gradevole, condotto da Paolo Conticini: “Cash or trash – Chi offre di più?”
L’idea di base è che chiunque abbia un oggetto di gusto che non usa più, possa portare a farlo valutare nel programma e subito dopo – conosciutone il valore – lo proponga all’attenzione di cinque danarosi mercanti specializzati in modernariato e antiquariato, che se lo contendono all’asta.
L’occasione è più che altro ghiotta per parlare delle storie che stanno dietro a ogni oggetto, che sia una scultura modulare degli anni ’70, una ceramica degli anni 50 o una tavola originale di fumetto degli anni ’90. Il venditore riceve dapprima la perizia del bravo Alessandro Rosa, e poi passa all’incasso dai mercanti, fortemente caratterizzati nel loro ruolo e competenza: ci sono tra gli altri la “regina dell’art nouveau”, l’esperto di arte tribale che pare lui stesso una maschera africana e il dandy che sa tutto di design. Alla fine, più che la cifra in denaro che muove l’interazione, rimane in mente qualche nozione d’arte e sempre un pizzico di curiosità irrisolta. Un programma molto carino, da vedere.
E chissà infine se rivedremo in quel di Sanremo il trionfatore dell’edizione 2024: Amadeus. Forti di ascolti mostruosi (serata finale con share del 67%, roba da anni ’80…) anche grazie alla completa assenza di contro-programmazione Mediaset, il conduttore di Ravenna è alle prese in questi giorni col dubbio capitale, quello cioè di cedere o meno alle lusinghe (e agli euro) che metterà sul piatto Mamma Rai per convincerlo a tornare sui suoi passi e rivestire il ruolo di deus-ex-machina del festival per la sesta volta consecutiva, nel 2025. Fare meglio di quest’anno, a livello di ascolti e di raccolta pubblicitaria (ampiamente superata quota 60 milioni!) è estremamente difficile, dire basta a un mondo che tiene stretto in mano, che lo venera e pende dalle sue labbra – per Amadeus, supponiamo – sia altrettanto difficoltoso.
Il nostro pronostico/consiglio al riguardo? Amadeus resti direttore artistico e ceda il testimone della conduzione a qualcun altro. Qualunque cosa succederà nel 2025, lui così potrà riproporsi anche nel 2026, come figliol prodigo o come signore assoluto del festival dei fiori.
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