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Urbi et Orbi

INFILTRATO DI DIO

PAOLO CREMONESI - 16/02/2024

diceraCi sono tanti modi per cadere da cavallo come San Paolo accecati dalla grazia di Dio. Uno dei più particolari lo ha raccontato lo psicologo e criminologo Valter di Cera nel corso della presentazione del suo libro “L’infiltrato di Dio”, svoltasi presso la sede internazionale del movimento dei Focolari a Roma.

Di Cera è stato prima brigatista, e poi, pentito, collaboratore delle squadre antiterrorismo. La prima caduta da cavallo avviene il 24 settembre 1979. Insieme a Prospero Gallinari, uno dei capi delle BR che aveva partecipato alla strage di via Fani e al sequestro Moro, deve sostituire una targa di una macchina parcheggiata in via Metronia per destinarla al parco auto delle Brigate Rosse. Nel mentre i due armeggiano intorno al veicolo, passa una volante della Polizia. Gallinari, accovacciato tra due macchine ordina a Di Cera: «Abbattili!». L’allora terrorista però non obbedisce: un deciso moto di coscienza lo illumina. In quei poliziotti, distanti soli cinque metri, vede il volto di padri di famiglia, di uomini come lui. Si getta a terra, svicola tra le macchine e si allontana. Gallinari invece spara; i poliziotti rispondono al fuoco, lo feriscono e lo catturano. L’episodio, che di per sé poteva anche essere poca cosa, si rivela invece di importanza centrale nella lotta al terrorismo. Nelle tasche di Gallinari viene infatti trovato un dettagliato piano per assaltare il super carcere dell’Asinara e liberare i brigatisti lì detenuti, Un piano che se attuato avrebbe provocato molte morti e cambiato gli equilibri nella lotta tra Stato e Brigatisti.

Il cammino di conversione di Di Cera prosegue: chiede di lasciare le Br ma gli viene offerta la clandestinità in Francia con soldi e documenti falsi. Rifiuta ma questo accresce i sospetti da parte dei terroristi nei suoi confronti: ora è la sua vita ad essere in pericolo.

E qui interviene ancora il misterioso disegno della Provvidenza che sotto forma di cartolina precetto “spedisce” l’uomo in una lontana caserma del Friuli dove inizia un percorso di collaborazione con le istituzioni dello Stato: gli stessi carabinieri andati ad arrestarlo credono nella sincerità del suo cambiamento. La conoscenza delle dinamiche interne delle Br, acquisita nei mesi di militanza, convince il Maggiore Mario Mori ad ingaggiare Di Cera. La nuova prassi d’“intelligence” non convenzionale e concertata con i servizi segreti, si traduce nell’istituzione di una Squadra Acchiappi, che attraverso il metodo dei “rami verdi” – una tecnica investigativa ereditata dal generale Dalla Chiesa che consisteva nel lasciar liberi di agire esponenti minori per risalire tramite loro ai vertici dell’organizzazione – produce gli arresti di diversi militanti delle brigate e di affiliati alla colonna romana. Dal 1984 per circa tre anni Di Cera si nasconde, agli arresti domiciliari, in un convento degli Oblati di Maria di Frascati, dove tra l’altro incontra l’esperienza dei focolari. Più volte, alla ricerca dei terroristi da lui conosciuti, “sente” di essere ispirato dallo Spirito per dirigersi in un quartiere piuttosto che in un altro. Porta a termine così diversi arresti che evitano altri spargimenti di sangue.

L’ultima caduta da cavallo avviene all’inizio del 1988 nei pressi della basilica di Santa Maria Maggiore. Di Cera individua un pericoloso latitante, forse il più sanguinario in quel momento, Antonino Fosso detto “il Cobra”. La sorte di Valter sembrava segnata: il brigatista lo riconosce ed estrae la pistola contro di lui, disarmato. Ma anche qui inspiegabilmente entra in scena un imprevisto sotto forma di un furgone portavalori che svolta all’improvviso nella via. Pochi secondi di smarrimento che permettono a Di Cera di mettersi in salvo salendo su di un autobus. Il giorno dopo Fosso verrà arrestato nello stesso quartiere. Nelle sue tasche i piani per un attentato a Ciriaco De Mita, per fortuna mai portato a termine.

“L’infiltrato di Dio” è un libro avvincente e inusuale. Ci porta a conoscere il terrorismo da un diverso punto di vista: quello di una Provvidenza più forte della folle ideologia di un manipolo di sanguinari.

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