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L'intervista

VARESE, NUOVA VIABILITÀ

SANDRO FRIGERIO - 26/01/2024

L’assessore Civati

L’assessore Civati

Siamo al Count down. Ancora pochi giorni e comincerà ad aprirsi la super-rotonda di Largo Flaiano, che dovrà fluidificare il traffico da e verso sud. Un compito da far tremare i polsi, per la posta in gioco e i volumi di traffico. Secondo studi preliminari del Comune, nelle ore di punta il tratto autostradale registra 575 veicoli in entrata e 715 in uscita, mentre il tratto iniziale di Viale Borri (inclusi i flussi da e per Gasparotto) è a 747 in entrata e 856 in uscita. I pessimisti potrebbero far notare che le rotonde sono ottime se il traffico non è tale da bloccare l’ultimo “ramo a immettersi”, che in questo caso sarebbe quello da viale Borri, e che, del resto, le auto non sono acqua che con un aumento della pressione si immette in un tubo. I più ottimisti osservano che, comunque, il quadro attuale necessitava un radicale intervento.
Ne parliamo con l’assessore a Infrastrutture e Rigenerazione Urbana Andrea Civati, che nel 2024 avrà un vero “anno verità” su tanti grossi temi.

Quali sono le tempistiche per largo Flaiano? Operare su strade aperte non aiuta…

Stiamo rispettando la tabella di marcia comunicata. Per fine gennaio si apre la nuova circolazione, poi avremo davanti una fase, in qualche misura di test, in cui saranno fatti i lavori di rifinitura.

Compresi quelli delle vie Tamagno, Lazio, Gradisca, marciapiedi inclusi?

Si, anche quelli, i dislivelli attuali saranno colmati e sistemati gli attraversamenti.

Come è andata quanto a cronoprogramma e budget?

Ne abbiamo parlato anche il Commissione Lavori Pubblici. Da una parte previsioni rispettate, dall’altra abbiamo dovuto fronteggiare le problematiche di un triennio che ha visto la pandemia, aumenti internazionali delle materie prime, effetti inflazionistici in parte legati anche agli effetti dei bonus fiscali. Tuttavia nel complesso ci siamo.

E nei rapporti con l’impresa, cioè la Toro?

Direi rapporti normali committente-fornitore. Semmai si é dovuto fare i conti per certi materiali con ritardi e penuria registrati sul fronte dei fornitori: dagli acciai speciali ai trasporti eccezionali necessari per lavorazioni come la grande base di cemento.

In certi momenti il cantiere sembrava fermo: ché è successo?

A parte difficoltà tecniche come accennato, talune lavorazioni dei manufatti richiedevano precisi tempi di riposo e sosta.

Si vedrà se le rotonde faranno meglio dei semafori. Nel caso, avete predisposto dei cavidotti, senza dover rifare eventualmente scavi?

Si ci sono, anche se l’obiettivo era l’eliminazione dei semafori Resterà per motivi “geometrici” solo quello di via S. Imerio

Parliamo delle altre opere. Via Selene? Esselunga?

La prima parte, quella in uscita dall’autostrada, con la rotonda e che ha visto l’intervento finanziario di Esselunga è aperta da tempo e consente di saltare dei semafori. La seconda parte, verso la zona industriale di Schianno, darà nuove opportunità e sarà finanziata da Regione, Provincia e Comune. Confermo che non darà ingresso all’autostrada.

Piano Stazioni: a che punto siamo?

Ormai è riaperta la fruibilità stradale in zona Giubiano / Trieste, è completata l’area terminali Autobus, dove con le ultime varanti abbiamo deciso di utilizzare le pensiline per coprirla con pannelli fotovoltaici. Decisamente impegnativo è stato il rifacimento della copertura del Vellone, da 3,5 milioni. Maggiori spese in parte coperte anche con ribassi d’asta. C’è un’area parcheggio da 150 posti auto.

A proposito di rinnovabili: su queste pagine il presidente camerale Vitiello si è detto disponibile a collaborazioni….

Anche noi, e infatti ci parliamo.

Un parcheggio multipiano non sarebbe stato utile?

Tutto lo è. Occorreva fare i conti con le risorse disponibili e fare scelte. Ci sono anche altri parcheggi in zona e nulla vieta in futuro, se si faranno avanti dei privati, di pensare a opere del genere.

E per l’accesso pedonale alle stazioni RFI/FNM?

Stiamo completando il tunnel che da P.le Kennedy porta ai binari FNM. Il collegamento tra le due stazioni sarà a raso. La vecchia idea di una passerella pedonale sopraelevata è stata subito abbandonata per la difficoltà di garantire decoro e sicurezza. Quanto ai sottopassi, quelli esistenti verso il centro saranno chiusi.

Legata all’operazione Caserma ci sarà la nuova viabilità in zona.

Si, chiuderemo l’attuale via Spinelli e allargheremo via Pavesi rendendola a due sensi.

Altre opere non viarie?

 Stanno partendo le gare per il polo culturale di Villa Baragiola, da 15 milioni, quest’anno partiremo col Castello di Belforte e non scordiamo gli interventi futuri per l’area ex Aermacchi.

Un bilancio?

Abbiamo raccolto una sfida che riguarda l’assetto di Varese, mobilitato risorse tecniche e finanziarie. Dobbiamo ringraziare anche la popolazione che ha sopportato con civismo gli inevitabili disagi. Oggi mi domando: perché non si è fatto prima?

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