C’era una volta il parlar chiaro, secondo logica. Nello sport e non solo è invece ormai pratica comune il parlar sopra le righe per “spostare l’attenzione”. Un metodo, camuffato da silenzio stampa, già adottato dal compianto Enzo Bearzot nel tribolato pre-mondiale di Spagna ’82 e rispolverato da Marcello Lippi nell’ancor più burrascosa vigilia di Germania 2006. In entrambe le occasioni il risultato fu eccellente, due coppe del mondo sul tavolo, tutti vincitori sul carro, polemiche e veleni svaniti nel nulla. Con l’avvento in Italia del vate Mourinho ecco che lo sparar stupidaggini ritorna di moda. Troppa pressione sull’Inter? E io accuso il mondo intero di complotti e misfatti! Gran comandante con le spalle larghe, collettore di tutto e di più per lasciar tranquilli i giocatori che con la testa libera hanno più energie nella gambe per puntare a traguardi importanti. Anche in quel caso la missione “spostamento”, riuscì alla perfezione. Triplete docet. Dichiarazioni pesanti per spostare pressioni pesanti. Ammesso e non concesso. Il successo raggiunto toglie all’ambiente e ai media ogni possibilità di appunto e critica a favore dell’elogio incondizionato dello sproloquio.
Non solo. Si è arrivati al punto che ogni singola “sbroccata” viene poi giustificata dall’autore con il proposito del togliere pressione a qualcun altro. Il coach della Cimberio Carlo Recalcati, uomo e tecnico non di primo pelo, alla vigilia della prima gara di play off con Siena lancia frecciatine e qualcosa di più alla società, in primis al presidente Cecco Vescovi. Fuori tempo? Fuori luogo? “Tranquilli, ho scherzato – dirà poi il buon Charlie – era solo per togliere la pressione alla mia squadra calamitandola sulla mia persona”. Domanda: che pressione può avere una squadra che, tagliato il traguardo minimo stagionale, si appresta ad incontrare la corazzata da sei stagioni regina incontrastata del malandato basket italiano? Mah!
Ultimo apostolo dello “straparlo” è il mister del Verona Andrea Mandorlini. La sua squadra ha nel mirino la seconda promozione in due anni. Scatta lo spostamento di pressione lamentando pubblicamente la mancanza di considerazione nei suoi confronti da parte di media e dirigenti del calcio più attratti dai Sannino, Mangia e Pea a suo dire “allenatori che non hanno vinto nulla”. Ora senza nulla togliere al curriculum del buon Mandorlini comprendente tre promozioni e un “triplete” in terra di Romania, ma anche un buon numero di esoneri e cadute ad un passo dal traguardo alla guida di organici allestiti non certo al risparmio, se per gli emergenti Mangia e Pea, tralasciando il cattivo gusto, gliela si può far passare, per un certo Sannino da Ottaviano autore in carriera di 5 promozioni, di cui quattro consecutive, che al suo esordio nella massima serie ha guidato il Siena ad una salvezza paragonabile per la qualità messagli a disposizione allo scudetto della Juve, qualcosa e anche di più da ridire ci sarebbe. Tranquilli.
Non è il caso di replicare, a bocce ferme, soprattutto se il tecnico veronese annuncerà che si è trattato di considerazioni volutamente fuori luogo per spostare l’attenzione su di se lasciando tranquilla la squadra. Ma lasciando il calcio italiota, vuoi vedere che le ripetute dichiarazioni di un insolitamente ciarliero Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano hanno come unico obiettivo quello si spostare l’attenzione su di sé togliendo la pressione alla Monti’s Band? Con i corvi e i problemi oggettivi del Vaticano ai quali si è aggiunto il recente arresto del maggiordomo personale del Papa, a giorni potremmo veder convocata una conferenza stampa in Cappella Sistina per un annuncio schock da parte del Sommo Pontefice: “domani mi sposo!”
Precisazioni a seguire…
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