Siete mai andati a… Carona?
In sella all’Arbòstora, quel rilievo montuoso che fa da crinale tra Morcote e Lugano Paradiso, sul Lago Ceresio, l’abitato di Carona oltre che in splendida posizione, con di fronte il Monte Generoso, offre un magnifico spunto visuale verso la Valsolda: quel ramo del Lago Ceresio che da Gandria si insinua fino a Porlezza dove finisce il verde fiordo, teatro delle vicende umane di Antonio Fogazzaro.
Dicevo, però, di Carona perché nella chiesa di San Giorgio, Domenico Pezzi, un pittore della Valsolda vissuto tra Cinque e Seicento, affrescò (1584-85) un Giudizio Universale che è replica. in minore, di quello michelangiolesco nella Cappella Sistina in Vaticano, a Roma.
Vale la pena di fare punto sulla vicenda.
L’opera di Michelangelo si data tra il 1536 ed il ’41. Poco meno di cinquant’anni dopo, il Pezzi, di ritorno da Roma dove aveva studiato per bene quella tremenda visione michelangiolesca, la ripropone, in misure ridotte, senza quel nerbo proprio del genio toscano, ma con tutte le evidenze di nudità che poi il Braghettone avrebbe pudicamente nascosto.
Ciò vuol dire che se uno non poteva andare a Roma, era Roma che saliva sul Monte segnalato dal San Salvatore. Era un percorso di andata e ritorno che dimostrava la fluidità dei rapporti tra i maestri del Lago fin verso Roma, a riprova di un fortissimo legame di lavoro del quale l’architetto Domenico Fontana di Melide, terra che sta al piede di Carona, era validissimo testimone, per non discorrere di altri che ben conoscete e che verranno pochi anni dopo. Dico del Borromini, per non lasciarvi con l’acquolina in bocca.
Ciò vuol dire che fin da subito si era avvertita la tremenda novità del Michelangelo, mentre in Vaticano e a Roma v’erano stati tanti altri esempi che si potevano segnalare. E non esistevano mezzi di comunicazione immediati.
È lecito chiedersi, peraltro senza avere debita risposta, se qualcuno, come un prevosto intelligente d’arte o un notabile del paese abbia segnalato il gran fatto o se sia stata tutta farina del sacco del Pozzi, che da Roma tornò con una sacca di disegni di particolari e d’insieme che avrebbe colorito con una tavolozza da manierista lombardo-milanese e non certo in competizione con quella di Michelangelo.
Siete mai andati a Carona? Andateci.
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