Il Capodanno 2023 ha celebrato gli otoliti. Ho già avuto modo di sottolineare come un argomento sanitario se tocca personaggi pubblici ha un ritorno mediatico importante ed immediato e questa è una ulteriore conferma.
Il Presidente del Consiglio Meloni ha dato forfait alla stampa per una patologia e gli otoliti (sconosciuti a tanti) hanno di colpo avuto l’eco della ribalta.
Per me ottima opportunità per focalizzare l’attenzione su di un campo tanto specialistico quanto di grandissima importanza sia fisiologica che patologica.
I sensi hanno il meraviglioso compito di metterci e tenerci a contatto con il mondo che ci circonda assicurandoci di conseguenza l’opportunità di coglierne la bellezza ed evitarne gli eventuali pericoli.
Vista, olfatto e udito forse sono i sensi maggiormente conosciuti ma anche l’equilibrio è molto importante ma ce ne accorgiamo solo quando la sua percezione viene alterata creando sintomi molto fastidiosi.
La parte anatomica responsabile della percezione dell’equilibrio è il sistema vestibolare che è posto nell’orecchio interno. Dotato di tre strutture (utricolo, sacculo e canali semicircolari) è bilaterale e simmetrico.
A loro volta queste strutture contengono un liquido (endolinfa) che subisce gli spostamenti del capo nello spazio, la parte più superficiale del tessuto di rivestimento di questi canali contiene le cellule ciliate che hanno nella loro parte apicale gli otoliti (dal greco oto/orecchio, lithos/pietra) microscopici sassolini di ossalato di carbonato di calcio.
Il movimento della testa è lo stimolo di partenza che determina variazione del flusso del liquido contenuto nelle strutture recettive che a sua volta stimola gli otoliti che a loro volta, tramite le ciglia che li connettono alla cellula, mandano uno stimolo al sistema nervoso centrale. L’insieme di tutti i messaggi che riguardano l’equilibrio vengono poi elaborati e ci permettono di percepire e reagire agli spostamenti.
Il sistema è sensibile alle variazioni di velocità e non alla velocità in sé (se si va a cento all’ora in auto ma il capo resta fermo il sistema non viene attivato).
Se per un qualsiasi motivo alcuni otoliti si distaccano dalla loro sede anatomica e circolano liberamente nell’endolinfa partono delle informazioni ciliari alterate di movimento e scatta la sensazione di vertigine.
A sua volta la vertigine può essere posizionale (cioè legata alla posizione ad esempio passando da seduto ad eretto) o parossistica cioè breve ed intensa che dura anche qualche minuto.
In ogni caso i sintomi sono molto fastidiosi, debilitanti, invalidanti e che preoccupano visto che posso determinare tra gli altri vomito, nausea, tachicardia ed anche instabilità, con rischio aumentato di cadute e traumi conseguenti.
Le cause più comuni che possono determinare il distacco degli otoliti sono traumi, interventi chirurgici ma anche infezioni seppure molto spesso non si riesce a risalire ad una singola causa specifica. I sintomi emergono al movimento del capo.
La diagnosi generalmente avviene grazie alla descrizione dei sintomi che viene fatta dai soggetti che sono colpiti dalla patologia. Lo specialista può averne una conferma con alcune manovre volte a stimolare lo spostamento degli otoliti facendo insorgere i sintomi (Manovra di Dix- Hallpike). Per escludere altre eventuali patologie vi sono poi esami strumentali aggiuntivi come la RMN.
La terapia se la forma è benigna sono delle manovre, che eventualmente il medico può ripetere più volte, di riposizionamento degli otoliti.
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