Poiché siamo sotto Natale per una volta mi prendo la libertà di scrivere un articolo su temi sanitari senza attingere a fonti ufficiali e riconosciute (Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità etc etc).
Questo perché, visto l’argomento, i dati non rispecchiano in modo veritiero ciò che accade nella società: molti di questi interventi non vengono nemmeno a galla poiché i pazienti spesso non hanno il minimo interesse a rendere pubblico ciò che fanno.
Sto parlando della chirurgia estetica e del Natale, visto che dall’America rimbalza ormai almeno da un lustro la moda di regalare al proprio compagno (o compagna) per le festività un piccolo… ritocchino.
Dal mio punto di vista la chirurgia estetica e ricostruttiva è una branca specialistica della medicina di valore assoluto. Pensate solo al fatto di chi si vede ridata una immagine del proprio volto o del proprio corpo “restaurata” in bello dopo una malattia.
Tutto un altro discorso è quello invece in cui c’è una rincorsa direi disperata alla ricerca di una giovinezza che il tempo si porta via o ad un apparire, frutto della pressione che ci viene imposta da photo shop o dalla pubblicità.
Lasciamo la filosofia dell’essere ad altre sedi e vediamo di analizzare le informazioni accessibili che spesso però hanno come fonte le stesse società di chirurgia plastica e quindi vanno prese sapendo da dove arrivano.
Gli occhi sono tra i più gettonati con la blefaroplastica al top delle richieste, segue la liposuzione sia degli arti inferiori che dell’addome, la mammella con mastoplastica riduttiva o additiva, il lifting, la plastica del naso (rinoplastica) e dell’orecchio (otoplastica).
Con l’età la lassità cutanea e la perdita del tono della pelle determina un calo della palpebra superiore che in alcuni casi non è solo un problema estetico ma porta alla diminuzione del campo visivo. Si interviene quindi con tecniche diverse sulla palpebra determinando il recupero del campo visivo ma ottenendo anche un evidente cambio estetico del volto.
La liposuzione invece riguarda l’asportazione del grasso in eccesso in una parte del corpo utilizzando tecniche che non lascino cicatrici cutanee evidenti. Può essere eseguita in anestesia totale o locale a seconda di sede ed obbiettivo, il grasso in eccesso viene prima frantumato e poi aspirato. Generalmente nelle donne è utilizzata post partum (con attenzione anche al rilassamento muscolare) ma spesso anche negli uomini dopo importanti cali ponderali.
Le mastoplastiche invece hanno come obbiettivo l’aumento o la diminuzione delle dimensioni delle mammelle. Quest’ultima avviene con il posizionamento in sede toracica di protesi (con tecniche diverse) delle dimensioni scelte dalla paziente in accordo con il chirurgo. La prima invece consistente nell’asportazione di tessuto ghiandolare, adiposo e cutaneo delle mammelle con l’obbiettivo di ridurne le dimensioni.
Rino ed oto plastiche mirano invece a correggere imperfezioni di naso e padiglione auricolare per ridare forme ritenute ideali dal paziente.
Di proposito ho lasciato per ultimi i trattamenti degli inestetismi cutanei perché probabilmente i più utilizzati e frequenti per rispondere ai primi segnali del tempo che… passa, ma anche per chiarire la differenza tra botulino e filler.
La tossina botulinica ha origine da un battere (clostridium) spesso responsabile di intossicazioni alimentari, ma in questo caso utilizzata per la sua capacità miorilassante. Quindi la sua azione consistente nell’interrompere l’attività nervosa sul muscolo facendo apparire di conseguenza la pelle più liscia e distesa. Combatte quindi le rughe frontali, periorbitali (zampe di gallina), perinasali, etc etc
Il termine filler invece indica una sostanza iniettabile nel derma profondo o nel sottocute. Vi sono sostanze sia dinamiche che volumetriche. Alla base di entrambe c’è spesso l’acido ialuronico, componente naturale in grado di legarsi a diverse molecole d’acqua e capace quindi di aumentare l’idratazione della pelle migliorando la sua elasticità.
Facile prevedere che anche questa moda possa diffondersi in Italia sempre di più come è spesso avvenuto per le novità targate USA: mi sa anche il nostro Babbo Natale dovrà prenderne atto.
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