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In Confidenza

IL NERO

Don ERMINIO VILLA - 08/12/2023

neroEcco colui che toglie IL peccato del mondo”. Ma cosa è “il” peccato con la P maiuscola? A parlare di “peccato” ti senti antiquato. Cos’è ormai? Esiste ancora?

Però… dici “Che peccato!” quando sciupi un dono… smarrisci qualcosa… o si rompe qualcosa a cui tenevi… quando su rigore uno prende il palo… o per un soffio non vinci un premio… quando rovesci e sprechi qualcosa di buono…

È quello che dice Giovanni il Battista di Gesù. Questa espressione è la stessa in più lingue: inglese “what a pity”, francese “quel domage”, spagnolo “qué lástima”.

Diciamo “che peccato” avendo però perso il suo senso vero. Strano a dirlo.

Proviamo. Che peccato! non ho partecipato alla Messa o non ho pregato… ho detto volgarità o parole offensive… Non ho dato attenzione al vicino… Non ci viene da sorridere? È tragicomico. Ma questo è il significato primario del peccato: una “occasione persa” (sinonimo di “mancanza”) mettendo l’accento sul bello sprecato, prima che sul male. Dio guarda prima al positivo, sempre e comunque.

Quanto bello c’è da far brillare in ciò che facciamo, e di vero che ravviva le nostre relazioni e non ce ne accorgiamo. Che peccato! Chi invece non spreca mai occasioni con noi è Dio. Lui è prima di me, dice il Battista, lui è “avanti” dove io non ci sono o non ci arrivo. Togliere “il” peccato è un cammino in positivo: è imparare a guardare alla nostra vita come la vede Dio.

Prendiamo un foglio bianco con un quadrato giallo. Dobbiamo metterci del nero. Il nero sembra una macchia sul quadrato giallo. Anche se piccolissima, la si vede subito e dà fastidio. L’occhio è calamitato da quel puntino nero che rovina il giallo e riesce a distrarci dal bianco. Se provi a cancellare con la gomma, allarghi la macchia nera, scolorisci il quadrato giallo e buchi il foglio bianco!

Non è questo l’unico modo per pensare al nero: il nero non è solo macchia, ma può essere un colore. Se il nero è e resta macchia rovina tutto, se invece è colore puoi gestirlo, e anche se ce n’è molto di più facendolo diventare linea, quando prendi in mano un foglio bianco, con un quadrato giallo che ha una cornice nera, vedi un giallo più vivo, su un bianco ancora più luminoso. Dio sa che c’è il nero in noi, che non riusciamo a togliere. Lui lo ha trasformato da macchia in colore. Oggi anche noi col Battista ci troviamo a dire: non lo conoscevo così!

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