Il titolo ideale di questo articolo potrebbe essere Mangia il verme e vince il Tour de France. La notizia stampa che rimbalza dalla Francia o meglio dalla Bretagna mi ha colpito sotto molteplici aspetti dei quali due professionali, visto che sono specialista in medicina dello sport ed uno dei componenti della Sezione Antidoping e Tutela della salute degli sportivi del Ministero della Salute.
Confesso però che mi affascina anche quella determinazione dell’uomo che vuole superare sé stesso e che per farlo è disposto sia a fare da cavia che a cercare di eludere le leggi assumendo qualsiasi sostanza possa migliorare le sue prestazioni.
Mettiamo subito in chiaro il tema: per cercare di far competere tutti gli sportivi al medesimo livello è vietato l’utilizzo di sostanze atte a migliorare le prestazioni in modo scorretto. L’elenco di queste sostanze è gestito da un organo sovranazionale che è la Wada mentre sui territori nazionali esistono enti (per l’Italia è la Nado) che hanno la gestione dei controlli.
Compito della Wada tra le altre cose è quello di aggiornare (annualmente) l’elenco delle sostanze e dei metodi doping che naturalmente possono variare nel tempo.
Per fare un esempio forse noto a tutti, di recente il giocatore di calcio della Juventus Pogba è stato squalificato perché nelle sue urine durante un controllo WADA sono state trovare tracce di anabolizzanti (sostante vietate).
In questo caso specifico parliamo invece di una azienda francese molto seria che ha già brevettato più di un prodotto che ha come base l’emoglobina dell’Arenicola Marina o verme della sabbia.
Questa sostanza è vitale nell’uomo e permette al globulo rosso, che la contiene, di trasportare una quantità di ossigeno ottimale per il nostro metabolismo, visto che la parte di gas sciolta nel plasma da sola non sarebbe sufficiente.
Poiché produrre energia per lungo tempo è la base per poter emergere nelle prove di resistenza sportive (ciclismo, maratona, sci di fondo, nuoto lunghe distanze etc etc) la sua supplementazione sotto qualsiasi forma è vietata, perseguita e punita.
L’emoglobina di questo vermicello ha invece due diaboliche caratteristiche: una capacità di trasportare ossigeno 40 volte superiore a quella umana e di sparire come traccia intercettabile nei liquidi biologici entro massimo 8 h dalla somministrazione.
Praticamente il doping ideale perché molto attivo sul metabolismo e non rintracciabile.
Il coperchio alla pentola l’ha tolto proprio la stessa azienda allertando gli uffici di salute pubblica dicendo di essere stata contattata da un atleta di alto livello professionistico (ciclista) per una fornitura del farmaco.
A questo punto naturalmente valgono tutte le ipotesi compreso il fatto che una mossa di questo genere ha avuto l’effetto di una campagna pubblicitaria planetaria per il prodotto in questione a costo zero.
Resta il fatto che passano gli anni ma le storie si ripetono: studi farmacologici che portano alla soluzione di problemi clinici assai importanti, vengono anche utilizzati immediatamente a scopo fraudolento ed il sistema di controllo ha un tempo di reazione molto più lento ed in questo periodo può anche essere che qualcuno la faccia franca.
Quindi questa emoglobina è una scoperta fantastica per la salute perché permetterà di limitare/sostituire le trasfusioni di sangue superando una serie di problemi non indifferenti. Molto malati che sono in questa situazione clinica quindi avranno grande vantaggio e sollievo.
La WADA per ora si limita a confermare che fino ad oggi non è stato trovato un solo positivo a questa super emoglobina (ma come è detto trovarlo è altamente improbabile) ma ha alzato il livello di allerta dei suoi laboratori di controllo.
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