17 Novembre: Giornata mondiale della Prematurità. Ogni anno in Italia sono oltre trentamila i nati pretermine ovvero prima della 37° settimana di gestazione.
La maggior parte nasce dopo la 32° settimana, ma circa l’1% ancor prima. Sono piccoli altamente fragili che necessitano di cure complesse coordinate da un’équipe multidisciplinare. Le problematiche infatti riguardano ogni apparato del minuscolo soma, tanto più quanto più la nascita è molto prima del termine e/o il peso particolarmente basso.
Il progresso tecnico-scientifico ne ha favorito la sopravvivenza, permettendo loro una buona crescita con adeguato adattamento alla vita extrauterina, anche se sono possibili complicanze a volte improvvise. Crisi respiratorie o cardiovascolari grazie ai presidi strumentali sono oggigiorno subito individuate. Particolare attenzione viene posta alla nutrizione con la somministrazione del latte materno, provvidenziale per ogni pretermine, così come alla relazione genitori/bambini. La nascita prematura fa sì che un evento gioioso tanto atteso si trasformi in un’esperienza angosciosa, per la quale i genitori non sono preparati, anzi spesso sono confusi, in balìa di sentimenti alternanti, paura, ansia, speranza, delusione ma anche sorriso e contentezza appena è possibile il contatto con la loro creatura. La separazione forzata mamma-bambino nel primo periodo, quando è in Terapia Intensiva, è dolorosa e traumatica.
Negli ultimi anni la dedizione alla relazione è molto migliorata: vengono considerati gli aspetti psicologici ed emotivi del piccolo/a, dei genitori, dell’intera famiglia, nonni compresi. Gli studi più recenti depongono per una presenza parentale appena possibile, utile alla maturazione delle funzioni neurologiche e psicofisiche. Anche la percezione algica viene valutata con costante attenzione.
20 Novembre: Giornata mondiale per i diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza. Il nostro pensiero in questo momento storico va ai bambini vittime della guerra o meglio delle guerre nel mondo, ma in particolare del più recente conflitto israelo-palestinese.
Dal 7 ottobre 2023 oltre cinquemila bambini innocenti hanno perso la vita, ma molti altri pagheranno per un futuro segnato da traumi e dal ricordo di violenza, devastazione, morte. Ciò influenzerà il loro sviluppo psicosociale, relazionale, scolastico. Spesso in contesti bellici – vale quindi anche per i bambini ucraini – il percorso scolastico è frantumato, l’apprendimento è discontinuo, la paura per le bombe rende i piccoli ancor più vulnerabili. Depressione, ansia, fobie sono i sintomi di un disagio difficile da colmare e che viene inquadrato nella “Sindrome post traumatica da stress”.
La mancanza di una adeguata nutrizione, di farmaci per le principali patologie, o semplicemente di giocattoli e di una casa tranquilla, come siamo tutti abituati a possedere in tempo di pace, rende il loro percorso di crescita particolarmente accidentato. Evitiamo che i nostri bimbi guardino quelle truci immagini televisive che poi provocano irritabilità, insonnia, incubi o somatizzazioni varie.
21 Novembre: Presentazione della Beata Vergine Maria al Tempio. È una memoria liturgica della Chiesa cattolica di origine devozionale. L’episodio della Presentazione viene narrato nei testi apocrifi, non in quelli sacri. Condotta all’età di tre anni dai suoi genitori, Anna e Gioacchino, e accompagnata da numerose sue coetanee con torce accese, Maria – così si narra – sale da sola i quindici gradini del Tempio.
Mossa dallo Spirito Santo della cui grazia era stata ricolma nella sua Immacolata Concezione, Maria fa di sé stessa una particolare “dedicazione” a Dio fin dall’infanzia. Nello stesso giorno si celebra anche la festa di “Maria, Madonna della salute” istituita nel 1630 nella Repubblica Veneta durante una pestilenza. Chiediamo a Maria una particolare protezione per la vita e la salute di tutti i bambini del mondo!
25 Novembre: Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Rivivendo continuamente drammi incommensurabili, ci auguriamo che quelle che sono bambine ora, quando avranno vent’anni non debbano rinunciare alla loro libertà, ma siano rispettate nei loro diritti!
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