I cittadini non hanno strumenti per sapere se le alberature piantate su un suolo pubblico, con relative abbondanti attività mediatiche dell’avvenimento, siano poi conservate correttamente e siano così vitali. Questa è una pubblica gestione che è assolutamente criticabile.
Bene fa quindi la Presidente di Legambiente Busto Arsizio a protestare per il taglio di 100 alberi all’interno dell’ospedale di Busto Arsizio. Alberi che l’agronomo ha certificato dover essere abbattuti perché potenzialmente pericolosi. Perché questi alberi sono giunti a questo stato? Facile rispondere, perché non sono stati mai mantenuti e perché erano troppo ravvicinati per poter espletare tutte le proprie prerogative. Ciò che fa specie è che i 100 alberi erano all’interno di un ospedale e potevano dare i propri effetti benefici nei confronti degli ammalati. Abbiamo, perciò, protestato nei confronti del Comune di Busto Arsizio (che non ci ha fornito alcun proprio pensiero in proposito) e nei confronti della Asst di Busto Arsizio (che ci ha invece risposto sorprendentemente nei termini di legge).
La Asst ci ha rincuorato scrivendoci che sarebbero stati piantati alberi in sostituzione di quelli che abbattuti. Abbiamo ringraziato la Asst e auspicato che, riguardo i nuovi alberi, sia curata la loro piantumazione nonché siano mantenute le opportune distanze tra albero ed albero e li abbiamo pregati di scrivere sul sito comunale un report almeno annuale sulla corretta vitalità delle piante stesse.
Arturo Bortoluzzi
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