Si sentiva la mancanza di un racconto che narrasse la grande storia della Tre Valli Varesine, la gara ciclistica più importante del nostro territorio. Nessuno ci aveva pensato, nessuno aveva celebrato con un bel libro i cento anni trascorsi dalla primissima edizione (1919, vinse Pietro Bestetti e la prova era allora riservata ai dilettanti) e neppure la gara numero 100, quella che nel 2021 vide sfrecciare Alessandro De Marchi primo al traguardo di via Sacco.
Vi ha posto rimedio Sergio Gianoli che, raccogliendo la pesante eredità di Natale Cogliati, che ci lasciò nel 1990, da oltre trent’anni racconta sulle colonne della Prealpina, con passione e competenza, le vicende ciclistiche del Varesotto e non solo.
Gianoli è un vero, grande appassionato di ciclismo: il suo interesse spazia dai professionisti alle gare dei più piccoli, la domenica lo si vede “rimbalzare” da una corsa all’altra, qua e là sulle strade della provincia, né è secondario il suo impegno a livello organizzativo e non soltanto con Sestero, insieme con gli amici-fratelli Stefano Zanini e Roberto Bof (Se-Ste-Ro non è che un acronimo formato dalle prime lettere dei rispettivi nomi); senza scordare altre iniziative individuali, ultima delle quali il restauro della cappelletta che quasi al culmine del Brinzio celebra dal 1963 la Madonnina cara ai ciclisti.
Nessuno meglio di Sergio Gianoli, insomma, avrebbe potuto dedicarsi a quest’opera che colma un grande vuoto e che farà certamente la gioia dei moltissimi appassionati che negli anni hanno seguito la Tre Valli Varesine e dei tanti cicloamatori che quotidianamente percorrono le strade della provincia che sono state teatro di questa o di quella edizione della gara organizzata dalla Società Ciclistica Alfredo Binda.
Gianoli avrebbe potuto “romanzare” il suo racconto e la materia gliene avrebbe offerto l’opportunità: forse nessuno sport come il ciclismo si presta all’epica e persino all’iperbole. Invece, molto intelligentemente, l’autore ha scelto una formula assolutamente didascalica, rendendo la lettura quanto mai semplice e agevole a chi vi si accosta.
Per ciascuna edizione della gara della “Binda” il lettore ha a disposizione la descrizione del percorso, una cronaca puntuale della corsa, l’ordine d’arrivo dei primi venti classificati (a parte rari casi in cui ci si è dovuti per forza di cose limitare a un numero inferiore) e qualche curiosità di contorno; un esempio per tutti: chi ricorda che nel 1940 si scalò per 22 volte l’erta di Bregazzana?
Arricchisce l’opera un materiale fotografico di primissimo ordine, con tutto il fascino del bianco e nero che, non dimentichiamolo, contribuì negli anni eroici, in non pochi casi, alla creazione dei miti di questo sport.
Così nelle pagine di questo volume rivivono le imprese di Fausto Coppi, che tra l’altro si aggiudicò l’unica edizione della Tre Valli Varesine disputata a cronometro (accadde nel 1955), di Gianni Motta e di Beppe Saronni, primatisti di successi in questa gara con quattro vittorie a testa, di Eddy Merckx, braccia al cielo in maglia iridata nella sua impresa solitaria del 1968, e dei tanti corridori che di volta in volta hanno saputo esaltare gli sportivi accorsi a bordo strada; sino agli ultimi anni, in cui i nomi di grandi campioni (Vincenzo Nibali, Primoz Roglic, Tadej Pogacar) si sono alternati, tra i vincitori, a quelli di atleti che possiamo considerare soltanto di media levatura (Kristijan Durasek, Alexandre Geniez, Toms Skujins, giusto per citarne alcuni).
Ma, si sa, il ciclismo di oggi è assai diverso da quello del tempo che fu e il successo del quasi sconosciuto Ilan Van Wilder nella Tre Valli Varesine n. 102, disputata lo scorso 4 ottobre, ne è un esempio.
Il libro di Sergio Gianoli, nuova iniziativa della Sunrise Media di Michele Marocco e Fabrizio Pizzullo, verrà presentato mercoledì prossimo, 29 novembre, alle ore 21 nella suggestiva cornice del Chiostro di Voltorre.
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