Dare i numeri può significare non essere normali, però dobbiamo liberarci dalla logica di crediti e debiti, io-tu, 1-2, recuperando il 3, la nostra tridimensionalità: facendo nostre le tre virtù di Dio (dette “teologali”): fidarsi (fede), confidarsi (speranza), affidarsi (amore).
“Dare i numeri” può essere anche “mi dai il tuo numero?”: è dare la combinazione per aprire la porta della propria vita. Così ha fatto Maria trovando 4 nuove coordinate di vita: prudenza. giustizia, fortezza, temperanza (le 4 virtù cardinali).
“Dare i numeri” ha una terza valenza che Giovanni Battista ci suggerisce, quella dell’analisi della situazione per implicarsi. “Fammi vedere i numeri, lasciami analizzare e poi decido se mettermi in società con te”. È la stessa domanda che viene a noi dal Vangelo: cosa sei andato a vedere? cosa vuoi vedere? Spesso si confonde la fede con concetti irenici astrali surreali.
Un racconto sul famoso Sherlock Holmes ci aiuta a capire. Il geniale investigatore si trova in vacanza in campeggio. Durante la notte si sveglia e scuote il fidato compagno: “Watson, guardate il cielo e ditemi cosa vedete!”. “Vedo una meraviglia di stelle lucenti, Holmes”. “E cosa ne deducete?”.
“Dal punto di vista astronomico penso che ci sono nel cielo milioni di galassie e quindi potenzialmente miliardi di pianeti.
Dal punto di vista astrologico vedo che Saturno è in Leone.
Da un punto di vista orario, calcolando la posizione della Luna rispetto alla stella polare, direi che sono le 3.15.
Da un punto di vista metereologico direi che domani avremo una bellissima giornata limpida.
Da un punto di vista teologico vedo l’infinita potenza di Dio e medito quanto noi siamo piccole creature”.
Holmes rimane un po’ in silenzio, poi sbotta: “Siete un idiota! Dal punto di vista pratico, se vediamo le stelle, qualcuno ci ha rubato la tenda!”.
Fede è accorgersi dell’importanza della tenda della tua pelle. Qualcuno cercherà di rubarti la sicurezza delle tue idee, la protezione dei tuoi sogni, la custodia delle tue relazioni. Ma Dio “ha posto la sua tenda tra noi”.
La tenda esprime essenzialità: con la fede non ti sentirai mai povero, senza la fede non ti sentirai mai ricco abbastanza.
Per seguire il senso pratico di Sherlock Holmes, se mettiamo insieme le 3 qualità di Dio (virtù teologali) e le 4 nuove coordinate indicate da Maria (virtù cardinali) passando dalle belle parole ai dati concreti, allora 4+3=7. Se il 3 è il numero della perfezione e il 4 quello della totalità, il 7 è simbolo di pienezza, di equilibrio compiuto (creazione), dell’incontro tra cielo e terra, tra le qualità di Dio e dell’uomo. È questa la sfida della tenda: testa in cielo e piedi in terra, testa nel mondo e piedi nel borgo.
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