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Libri

COSCIENZA LOCALE

MASSIMO LODI - 10/11/2023

lacartaÈ stato presentato giovedì scorso alla Biblioteca civica il libro di Arturo Bortoluzzi “La carta di Varese, scritti dal 2009 al 2023”, Schena editore, oltre 500 pagine con ricco apparato iconografico. Un’ampia rassegna di temi locali e non locali, d’impronta civica e ambientale, trattati su RMFonline. Ecco una delle introduzioni.

IL NOSTRO PUNGOLO

Credo di non sbagliare definendo Arturo Bortoluzzi un benemerito della varesinità. Si occupa da ormai alcuni decenni dei problemi cittadini, sempre con forte passione, spirito critico, intento propositivo.

Ha anticipato i tempi sollevando il tema della vivibilità ambientale. Dunque sociale. Perciò culturale. Nel senso che o modifichi un modo di pensare sbagliato, e lo fai in fretta, o gli errori comportamentali si sommano, con un esito negativo difficile da ribaltare. Forse impossibile.

Arturo ha scelto per vocazione la prima linea. Poteva starsene in comode retrovie, dedicarsi a occupazioni professionali e divagazioni hobbistiche. Ha fatto l’opposto, mettendo in discussione qualunque cosa gli sembrasse oggetto di doveroso dibattere. Soprattutto ha messo in discussione sé stesso: archiviando ogni volta e in fretta quanto ottenuto, è andato avanti nelle sue battaglie. Una dopo l’altra, senza tregua. Qualche volta ricevendo ascolto, qualche altra no. Mai lasciandosi soddisfare dalla gratificazione in un caso, mai lasciandosi prendere dallo scoramento nel caso contrario.

La sua dote principale si chiama tenacia. La scorta una coerenza di stampo antico. Infine, last but not the least, s’affida a un disinteresse raro. Specialmente nel mondo politico, che Arturo frequenta fin dalla gioventù e nel quale ha imparato quanto possa costare l’ingenuità. L’unico prezzo da lui pagato nell’avventura che lo vide -negli ormai lontani anni Novanta- assessore alla Cultura del Comune di Varese.

Mi pare felice l’idea di raccogliere in un volume la ricca testimonianza -in forma d’articoli apparsi su RMFonline.it- d’una vita piena di curiosità, competenza, intuizioni. Non è un riscontro apologetico, ma una naturale constatazione. È bene lasciare memoria dell’adoperarsi a favore della comunità, specialmente se l’epoca è travagliata, i problemi si moltiplicano, le speranze impallidiscono.

Oggi -anno 2022, marchiato da pandemia, guerra, triboli economici- abbiamo bisogno in primis d’energia morale e di spirito civico. Bortoluzzi ne è una fonte inesauribile/rinnovabile. Non so dove continui a trovare l’una e l’altro, ma so che rende uno straordinario servizio, insegnandoci a non dismettere l’idea di miglioramento e progresso.

Gliene sono grati i cittadini, dovrebbero esserlo le istituzioni, da lui incessantemente incalzate. Avrebbe benissimo potuto appartenere alla piccola, agguerrita schiera di cronisti/opinionisti che nel tardo Ottocento costituì la redazione del quotidiano milanese “Il pungolo”, diretto da Leone Fortis, mitico difensore dei diritti di ciascuno, specialmente dei meno fortunati.

Alla scuola di Fortis imparò il mestiere di giornalista Giovanni Bagaini, poi fondatore e direttore per quarant’anni della Cronaca Prealpina: un galantuomo degno d’omaggio riconoscente. Senz’aver frequentato Fortis e Bagaini, Arturo ne ha mutuato gl’insegnamenti. A sua insaputa, o forse no, risultando il volonteroso epigono di tanta disponibilità alle sorti d’una complessa realtà territoriale. Chapeau.

Massimo Lodi

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