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In Confidenza

BEATITUDINE

Don ERMINIO VILLA - 27/10/2023

saintsUn tale, preparata la grigliata, mandò la sorella a chiamare gli amici. Scesa in strada gridava: “Aiuto! Al fuoco!”. Alle urla alcuni, visto il fumo, corsero subito., Altri dissero di non aver udito nulla. Chi ci andò, trovò un banchetto pronto.

Il fratello chiese perché quelli fossero lì. “Solo questi sono usciti per venirci in aiuto”. Loro rispetto ai loro comodi o impegni hanno scelto di vincere il male.

I Vangeli uniscono la chiamata all’amore, quella alla vita piena, quella alla felicità e alla beatitudine,

La beatitudine è una felicità “senza oggetto”: è una serenità interiore indipendente da tutto, anche dai risultati. È sobrietà, perché ci si sente realizzati. Non esclude le lacrime, ma le trasforma in collirio.

Beatitudine è sinonimo non di “bella vita”, ma di vita bella. La società moderna invece dice di star bene senza madri (beato chi si è fatto da solo), senza padri (beato chi non ha regole), senza fratelli (beato chi non dipende da nessuno).

Ma così, orfani di padri (valori) e di madri (tenerezza), gli altri ci appaiono clienti, concorrenti o avversari.

Beatitudine è gustare la “vita bella” e celebrare insieme santi da nicchia e casalinghi (i morti); è pensare che “l’al di là” ci fa prendere sul serio “l’al di qua”.

È il contrario del senso originario di Halloween, dove i morti risucchiano la vita degli uomini e allora ci si maschera da zombie per paura e scappare per non essere divorati.

Anche il “dolcetto o scherzetto” serve in realtà ai morti per capire chi è umano e può mangiare, quindi lo “scherzetto” è il portare via la vita.

Invece che All Hallows’ Eve (la notte degli spiriti) per chi si lascia illuminare dall’alba tenue della risurrezione è All Saints’ Day: andiamo incontro ai nostri morti, li preghiamo perché ‘dire ti amo a una persona significa prometterle: tu non morirai mai!’.

Amore viene dal latino a-mors” = senza morte: ciò che vince la morte. “La terra ti sia lieve”: un saluto laico opposto al “riposi in pace”. In realtà è un detto latino, che rimanda alla sepoltura (il peso della terra buttata sulla bara).

Si augura al defunto che la sua anima non sia sotto terra, negli inferi, ma libera e liberata. Quando sei nato tu solo piangevi e tutti sorridevano; nella tua morte, se hai vissuto una “vita bella”, tu solo sorriderai e gli altri piangeranno.

Beato te! Perché questo amore non morirà mai, ma risorgerà. [157-dE]

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