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Apologie Paradossali

VENDETTA O RAGIONEVOLEZZA

COSTANTE PORTATADINO - 13/10/2023

Tra gli sfollati di Gaza in fuga dalle bombe (Ansa.it)

Tra gli sfollati di Gaza in fuga dalle bombe (Ansa.it)

(C) Nonostante la difficoltà di commentare a distanza di giorni dai fatti, questa volta mi assumo il rischio d’intervenire sui fatti di Gaza.

(S) Ci sarebbe poco da dire vista l’atrocità dell’attacco terroristico di Hamas, se non ci fosse la sorpresa di tanti appoggi internazionali e anche di qualche ‘distinguo’ italiano ad una cosa che merita un giudizio chiaro e immediato.

(O) NO. Non è possibile fermarsi al fatto contingente, c’è una storia di decenni di conflitto e, non pochi lo dicono, anche di oppressione da parte d’Israele. L’ONU diffida di compiere un assedio totale a Gaza, come un’azione inumana.

(C) Anch’io non voglio restare prigioniero del contingente e del pregiudizio, ben sapendo che pensare che la ragione sia da una parte sola fa parte del vissuto di mondi contrapposti, ma temo le conseguenze di un giudizio errato, per eccesso di forza, ma anche di debolezza. È stato acceso l’innesco di un focolaio di guerra probabilmente molto più pericoloso di quello ucraino. Se da tempo Papa Francesco vede svolgersi la terza guerra mondiale a capitoli e se pochi giorni fa Mattarella ammoniva che la guerra russo-ucraina poteva allargarsi, ebbene questo caso è molto più pericoloso. Trascurerò molti aspetti anche umanamente importanti per focalizzare quello che ritengo essenziale.

Chiediamoci il significato dell’attacco di Hamas. Forse duplice, sul piano morale è la logica della vendetta, ma ci può essere anche una strategia politica: prendo la metafora dal poker texano, è un ALL IN. Si gioca una carta disperata, che altro non può essere sul piano delle forze militari localmente impegnabili, quella di sfidare Israele. Hamas non può vincere contro Israele, ma può provocarlo fino a fargli perdere la ragione, fino a impegnarlo in azioni militari così sanguinose, da ottenere due risultati: la mobilitazione unitaria di tutto il mondo islamico, anche di quello finora partecipe o inclinato verso gli “Accordi di Abramo” e l’abbandono da parte dell’Occidente, in particolare degli Usa, della protezione politica e militare d’Israele.

(S) Temo che ci stiano riuscendo, vedendo schierarsi per Hamas Stati come l’Algeria, ben diversi dai soliti Siria, Afganistan e ovviamente Iran. Tenete presente quanto l’Europa si è affidata all’Algeria per sopperire alla mancanza di gas russo. Invidia e vendetta sono sentimenti che giustificano giudizi irrazionali ed estremi.

(O) Il gioco è spericolato, ma il primo obiettivo è facilmente raggiungibile. L’Arabia non potrà certo avvicinarsi agli Accordi di Abramo e tanto meno potranno porsi come intermediari i leader palestinesi della Cisgiordania. Il secondo, l’abbandono di Israele da parte degli Usa, non mi sembra probabile, non prima delle elezioni presidenziali, ma qui sta il busillis: fino a che punto possono intervenire gli americani se la reazione di Israele, prendendo il piglio della vendetta, travalicasse il limite di una ricostituzione di un livello di sicurezza e nemmeno tentasse una possibile trattativa di “scambio di prigionieri? Dal punto di vista opposto, possono gli Usa, impedire a Israele l’invasione di terra alla ricerca di obiettivi militari, ma con inevitabili e gravissimi danni ai civili?

 (S) Sarebbe letta da tre quarti del mondo come azione sanguinaria e imputata non solo a Israele e Usa ma tutto l’Occidente e avrebbe ripercussioni sull’esistenza di democrazie al di fuori d’ Europa e forse anche in stati europei.

(C) Non mi aiutate a trovare ragioni di speranza! Devo spingere fino al limite il mio paradosso: proprio coloro i cui interessi materiali (quanto pesantemente materiali!) spesso spingono verso i conflitti e traggono profitti speculativi dalle guerricciole e dalle minacce, penso ai padroni del petrolio, occidentali e mediorientali, ai banchieri, alla manifattura cinese e a quella indiana, proprio costoro dovrebbero aver ben presente il rischio di perdere tutto, in una vera guerra. Penso che riusciranno ad evitarla. Un segnale è il rialzo delle Borse in tutto il mondo (se dal martedì della redazione dell’articolo la tendenza non si è invertita fino al sabato della pubblicazione). Non me lo spiego se non con la certezza di volere e di poter trattenere le ragioni della vendetta ben prima dell’orlo dell’abisso. Ci credo, sebbene mi spiacerebbe constatare che un grande male possa essere evitato non da ragioni morali, ma da schietti interessi materiali. Non sarebbe la vittoria del perdono sulla vendetta, ma anche questo risultato testimonierebbe un esito che eccede la ragione umana. Potremmo crederlo provvidenziale?

(C) Costante (S) Sebastiano Conformi (O) Onirio Desti

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