C’era una volta il trash in televisione, poi sono arrivati le Giornaliste e il Male – che evidentemente non fruttava più abbastanza in termini pubblicitari – è stato ricacciato negli inferi. È più o meno questa la “narrazione” che Mediaset vuole dare alla stagione televisiva che principia. Sull’altare della nuova linea editoriale, non è mancato nemmeno uno spettacolare e crudele sacrificio umano: quello di Barbara D’Urso, che lo scorso 2 giugno ha chiuso la stagione del suo “Pomeriggio5” dando l’arrivederci a settembre e solo tre settimane più tardi è stata giubilata a sorpresa con un secco comunicato aziendale, che la congedava augurandole le migliori fortune. “Anche a una professionista come lei il cambiamento può far bene – ha sentenziato l’editore – noi non garantiamo più contratti di esclusiva a nessuno”: e così tanti saluti alla star che per quindici anni ha letteralmente riempito il palinsesto giornaliero di Canale 5, assommando su di sé in alcune (folli) stagioni una trasmissione quotidiana del pomeriggio, una pomeridiana della domenica e pure uno show serale della domenica: praticamente chiudeva un programma dando la linea a se stessa nel programma successivo, rimestando da mane a sera sempre lo stesso brodo, quello dell’infotainment, cioè il pastone di cronaca bianca, nera e rosa rigorosamente sotto testata giornalistica ma con costanti cedimenti all’intrattenimento.
La D’Urso insomma è stata la gallina dalle uova d’oro a cui è stato tirato il collo, passando dal recitare l’”Eterno riposo” per le vittime del Covid durante il lockdown col ministro Salvini al vergare durissime, avvelenate invettive via social contro l’azienda ingrata, proprio mentre sta per cominciare con una nuova conduttrice la trasmissione che le è stata sfilata all’improvviso a giugno. E chi è la sostituta? Myrta Merlino, in uscita da La7. Sulla diversità di trattamento delle notizie si vedrà nel corso delle prossime settimane, sulla diversità immagine tra le due c’è invece lavoro per specialisti di osservazioni al microscopio. Di certo, Myrta è giornalista, la D’Urso no. Basterà un tesserino per fare la differenza? L’iscrizione all’Albo sembra essere la discriminante di molte scelte del prossimo palinsesto Mediaset prese per scacciare il trash, come l’aglio per i vampiri, o la cryptonite per Superman.
Cesara Buonamici, da decenni rassicurante front-woman del TG5, è stata chiamata a sostituire Orietta Berti come opinionista al Grande Fratello, peraltro guidato già da anni dal giornalista Alfonso Signorini. Basterà la sua onorabilità per tenere nei binari del buon gusto il reality che fa della spontaneità anche corriva la sua ragione fondativa? Ai piani alti pensano di sì, vedremo. Così come vedremo se funzionerà l’analogo esperimento tentato con Veronica Gentili, giornalista che dai talk politici e populisti del preserale di Rete4 è stata mandata a sostituire la showgirl Belen Rodriguez alla conduzione delle Iene, su Italia1.
Se a questo aggiungiamo che persino Ilary Blasi è stata giubilata dai palinsesti, la tendenza pare ormai assodata: professioniste dell’informazione uber alles, veri assi pigliatutto che sostituiscono le star con la promessa di essere più serie e la certezza di costare molto meno, visto che sono tutte – notano i più maligni – dipendenti a stipendio fisso.
Il mantra a Mediaset è dunque di stringente semplicità: “Basta col trash e pure col cash”.
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