Quest’anno ho avuto la possibilità di partecipare alla 44° edizione del Meeting per l’Amicizia tra i Popoli per tutta la sua durata e come volontario, la modalità più favorevole per vivere un’esperienza di amicizia tra persone provenienti da tutta Italia e da tutto il mondo, di “amicizia tra i popoli” appunto, una esperienza descritta anche dal titolo di quest’anno: “L’esistenza umana è un’amicizia inesauribile”.
Proprio l’ultima giornata del Meeting ho potuto così partecipare ad uno dei momenti più significativi dell’intera settimana, l’incontro con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
La prima cosa che mi ha colpito di Mattarella, quando entrando in salone si è diretto al palco e mi è passato accanto, è stato il suo sguardo: gli occhi azzurri ed uno sguardo al contempo mite e penetrante, due qualità tra loro diverse ma in lui sorprendentemente unite.
Poi il suo discorso sul fondamento della società umana: “il crescere dell’amicizia fra le persone…l’amicizia, come vocazione – incomprimibile – dell’uomo”. Un intervento molto articolato che vale sicuramente la pena riprendere o rivedere.
C’è un passaggio del suo discorso che vorrei qui riportare per i lettori di RMFonline, un passaggio commovente, io per lo meno non sono infatti riuscito, ascoltandolo, a trattenere le lacrime:
“Nello studio dell’appartamento dove vivo al Quirinale ho collocato un disegno che raffigura un ragazzino, di quattordici anni, annegato, con centinaia di altre persone, nel Mediterraneo. Recuperato il suo corpo si è visto che, nella fodera della giacca, aveva cucita la sua pagella: come fosse il suo passaporto, la dimostrazione che voleva venire in Europa per studiare. Questo disegno mi rammenta che, dietro numeri e percentuali delle migrazioni, che spesso elenchiamo, vi sono innumerevoli, singole, persone, con la storia di ciascuno, i loro progetti, i loro sogni, il loro futuro. Il loro futuro: tante volte cancellato.
Certo, occorre un impegno, finalmente concreto e costante, e proprio dell’Unione Europea. Occorre sostegno ai Paesi di origine dei flussi migratori. È necessario rendersi conto che soltanto ingressi regolari, sostenibili, ma in numero adeguatamente ampio, sono lo strumento per stroncare il crudele traffico di esseri umani: la prospettiva e la speranza di venire, senza costi e sofferenze disumane, indurrebbe ad attendere turni di autorizzazione legale”.
Oltre alla vicenda del ragazzo naufrago, mi ha colpito il fatto che il nostro Presidente abbia sentito il bisogno di appendere quel disegno alla parete dell’appartamento in cui vive, per ricordare a se stesso e quindi a tutti noi il valore di ogni vita umana, come quella di quel ragazzino naufrago che voleva venire in Europa per studiare.
Alla fine dell’incontro ho nuovamente incrociato lo sguardo di Sergio Mattarella ed ho pensato: ma guarda che sacrificio sta facendo quest’uomo, che ha accettato per un secondo settennato di fare il Presidente della Repubblica, quando avrebbe desiderato ritirarsi a vita privata; ma guarda anche con quale dedizione ed intelligenza sta svolgendo questo compito così importante! Ho capito che Mattarella è un nostro grande amico, un amico dallo sguardo buono e penetrante.
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