Navigando nel web, mi sono imbattuta in una delle tante classifiche dei libri più venduti durante la settimana e ho cominciato a deprimermi. Non ricordo quale sito l’abbia pubblicata e non sono più riuscita a trovarlo, ma ricordo i motivi della depressione. Eccoli.
Il primo libro in classifica era BTS Beyond the story. Superato lo shock iniziale, mi sono detta che, se può servire per avvicinare i ragazzi alla lettura, ben venga anche la storia del gruppo musicale coreano che fa impazzire i giovanissimi.
Proseguendo nell’elenco, dopo il vincitore del premio Strega ed altri che non ricordo, ho trovato al nono posto In cucina con la friggitrice ad aria di Benedetta Rossi. Ora, a me Benedetta Rossi è simpatica ed ho anche messo in pratica alcune sue ricette durante la pandemia, quando si doveva stare chiusi in casa e non si sapeva come occupare la giornata, ma trovo tristissimo pensare di portarmi un libro di ricette sotto l’ombrellone, e peggio ancora se resto a soffrire nel caldo della città. Mi è sembrato di rivedere le famiglie della commedia all’italiana, quelle che vanno in spiaggia con lasagne al forno e parmigiana di melanzane quando la temperatura sfiora i quaranta gradi all’ombra. E pensare che l’estate e le vacanze offrono la possibilità di leggere a lungo, rilassati, senza doversi ritagliare cinque minuti tra le incombenze della giornata o prima di crollare dal sonno la sera. Possibile che non si trovi nessuna lettura più stimolante o più divertente o più emozionante di un libro di ricette?
Ma il colpo definitivo me l’hanno dato i libri che ho trovato attorno al ventesimo posto, quelli dei compiti per le vacanze. Ho rivissuto l’incubo delle mie estati da studente: quadernoni dalla copertina accattivante che nascondevano contenuti di una noia mortale: il trionfo dell’ipocrisia. Ho notato che non sono affatto cambiati: uno, addirittura, si intitola Villaggi vacanze; ho dovuto leggere attentamente quale fosse il contenuto per capire che non si tratta della pubblicità di un’agenzia di viaggi. Io ero un’allieva diligente, sapevo che avrei svolto tutti gli esercizi e proprio per questo li odiavo. Quei volumi erano i primi ad essere messi in valigia e incombevano sulle mie giornate come una minaccia. C’era una festicciola tra amici? Prima fai i compiti previsti per oggi. Una passeggiata, una gita? Solo se hai finito i compiti.
Quando sono passata dall’altra parte delle cattedra, mi sono limitata a “consigliare” ai ragazzi di scegliere almeno un paio dei romanzi di cui fornivo un elenco, convinta che ogni imposizione avrebbe sortito l’effetto contrario. Non so se sia servito per tutti, ma so che alcuni hanno cominciato ad amare la lettura. Se li avessi costretti non avrei avuto alcun successo.
Il punto è che bisogna riuscire a suscitare negli studenti la curiosità e la passione per la conoscenza della realtà che li circonda. Esattamente il contrario di ciò che fanno le pubblicazioni di esercizi per le vacanze. Ecco perché mi auguro che quei libri, che oggi sono attorno al ventesimo posto nella classifica dei più venduti, scivolino in fondo o, meglio, ne escano del tutto.
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