In questo mese di luglio arriva per la sua tappa varesina Il Libro bianco del verde.
L’evento organizzato a Ville Ponti è organizzato da Confagricoltura ed Assoverde che ormai da un paio d’anni stanno facendo un percorso condiviso in questo settore.
L’argomento a mio avviso per una città come Varese, denominata Città Giardino a ragione per la sua impronta verde, è quanto mai importante e merita almeno una sottolineatura.
Ora cosa c’entri la salute con il verde, le città ed il modo di costruire, potrebbe sembrare ai più abbastanza scontato. Infatti non sono nozioni scientifiche ma fanno parte di un bagaglio culturale comune quelle che legano il benessere sanitario psichico e fisico ad un ambiente (in questo caso esterno) favorevole e rilassante.
L’obbiettivo però in questo caso è molto più ambizioso ed è quello di fornire delle linee guida che aiutino i professionisti del verde e del costruire, ad immaginare e mettere in opera strutture il più possibile adatte a favorire un rapporto ideale tra funzione e salute.
Questi indirizzi andranno poi declinati in un libro bianco del verde (la prima edizione è già disponibile) dove i diversi esperti coinvolti suggeriscono soluzioni pratiche che rendano i manufatti architettonici fit con le diverse indicazioni.
Il secondo libro che è in via di definizione e dovrebbe uscire quest’anno, è invece dedicato all’acqua sempre nell’obbiettivo della salute, della natura e del non spreco, riconoscendo a questo composto chimico il suo ruolo centrale nella vita umana.
Sono stati chiamati ad affrontare questa impresa diversi specialisti che nelle loro aree di appartenenza hanno quindi dovuto cercare di individuare e proporre soluzioni anche pratiche da indicare poi in fase progettuale.
Tra questi hanno avuto spazio anche i medici che a secondo della loro specialità hanno quindi provato ad individuare temi da sviluppare per il benessere e la salute.
In qualità di specialista in Medicina dello Sport sono stato cooptato, anche nel comitato scientifico, per dare il mio contributo e devo dire che è un esercizio professionale divertente anche perché l’attività motoria e la salute, come ho avuto modo di scrivere più volte, è un binomio inscindibile.
Il legame tra i due mondi è dato dal fatto che la spesa sanitaria (insieme a quella sociale) grava su tutti i bilanci statali dei Paesi più evoluti in maniera devastante ed insostenibile.
Spesa che è, in modo proporzionale, legata soprattutto al costo delle malattie croniche a carattere non ereditario (tipo diabete, malattie cardiovascolari, artrosi etc etc) sia come costi diretti che indiretti, cioè legati al carico che portano alla famiglia ed al mondo del lavoro.
Orbene la società scientifica internazionale da anni ha indicato quale è la via per combatterle in modo preventivo primario: non fumare, avere una alimentazione corretta e fare attività motoria.
Verde e salute quindi non sono solo una proposta green ma è una presa di coscienza collettiva che facendo delle cose con il buon senso si può dal punto di vista civico aiutare non solo se stessi ma anche la collettività.
Tutte quelle iniziative che favoriscono una attività fisica quotidiana non organizzata (palestre, agonismo etc etc) soprattutto in fasce di popolazione più esposte (fragili, anziani, donne in gravidanza etc), sono quindi vere e proprie medicine.
L’Italia paese della dieta mediterranea e seconda al mondo dopo il Giappone per longevità, ha come sempre tutto per poter dare un esempio anche in questo settore visto anche il grande vantaggio del clima.
Facile capire come in questa ottica Varese con i suoi spazi pubblici (parchi e giardini), boschi e piste ciclabili, sali e scendi naturali e spesso progressivi, è una palestra ideale sia da punto di vista sperimentale che pratico.
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