Il Prefetto di Varese Salvatore Pasquariello ha aperto i lavori del tavolo per la sottoscrizione del Protocollo d’intesa per la prevenzione e il contrasto del fenomeni legati alle diverse forme di dipendenza, al bullismo, al cyberbullismo e alle diverse forme di disagio sociale, che è stato firmato nei giorni scorsi a Villa Recalcati.
Il protocollo è stato firmato da Provincia di Varese, Agenzia di Tutela della Salute dell’lnsubria. Asst Sette Laghi e della Valle Olona Ufficio Scolastico Territoriale di Varese, Università degli Studi dell’lnsubria, Università LIUC, Università Cattolica, Arcidiocesi di Milano, Diocesi di Como, Responsabile di Sport e Salute, Associazione Socio-Educativa Ragazzi On the Road, nonché vari enti e uffici pubblici, minorili e per la promozione della legalità. A proposito delle diverse forme di disagio sociale ritengo che vada affrontato sempre con una certa priorità il tema della ludopatia.
In passato avevo voluto prendere una posizione per fare in modo che in primo luogo i Comuni e la Questura assumessero dei provvedimenti in grado di contrastare la ludopatia. Questo è quello che scrivevo al Comune e alla questura che poi mi aveva ricevuto.
“Faccio riferimento al dettato della circolare molto recente del Ministero degli Interni (in data 19 marzo 2018) che detta norme a proposito della ludopatia. Questa indica come le sale giochi siano soggette ad autorizzazione di competenza della Questura (e non solo di competenza del Comune). La Questura, infatti, deve verificare il rispetto della distanza minima da luoghi sensibili come scuole, case di cura, ospedali, centri di aggregazione, imposte dal Comune o dalla Regione in sede di regolamenti locali.
Per questo, la Questura, prima di procedere al rilascio dell’autorizzazione all’attività, oltre alla verifica dei requisiti morali dell’esercente, deve richiedere al Comune la verifica della distanza minima posta al fine di contrastare la ludopatia e di evitare l’esposizione dei soggetti deboli al rischio del gioco incontrollato.
Secondo il nuovo orientamento, invece, d’ora in poi gli uffici periferici del ministero dell’Interno dovranno verificare non più solo i requisiti personali dell’istante ma anche tutti gli interessi che sono coinvolti nel procedimento autorizzatorio.
Per questo, il Questore – prima di rilasciare l’autorizzazione – dovrà chiedere al Comune sede dell’attività di procedere al controllo della distanza minima eventualmente stabilita dalla normativa regionale o locale”.
Sul tema della ludopatia sono stato preso da una situazione di sconforto. È vero che ci sono associazioni di volontari capaci di impedire a un cittadino di giocarsi i propri guadagni. È vero altrettanto, però, che lo Stato fa guadagni sulla sventura di alcuni perché a parole si dice pronto a contrastare la ludopatia, ma sulle spese fatte da chi gioca fa come il cane che si morde la coda, continua i propri guadagni. Ho quindi fatto presente questa mia al Prefetto.
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