Prima l’addio non ufficiale ma scontato di Colbey Ross, MVP del nostro campionato, miglior giocatore per valutazione e per falli subiti, secondo per assist serviti e terzo per punti realizzati (il playmaker ha disputato la Summer League con la maglia degli Utah Jazz nella speranza di strappare un ingaggio in NBA ma il alternativa avrà certamente offerte da squadre di Eurolega), al quale ha fatto seguito quello di Guglielmo Caruso (trasferito a Milano sull’onda di un flusso di denaro che riteniamo quanto meno cospicuo); poi, in successione, quelli del viceallenatore Paolo Galbiati (giustamente allettato dalla prestigiosa panchina di Trento) e, assolutamente inatteso, del general manager Michael Arcieri (convinto dall’offerta di Trieste, appena retrocessa in A2, di un incarico triennale di maggiore responsabilità rispetto a Varese).
Aggiungiamo che anche Tariq Owens ha tentato la carta della Summer League (con i Memphis Grizzlies) e che Jared Johnson ha preferito accasarsi in Turchia…
Così, ancora in attesa della risposta dagli Stati Uniti del coach Matt Brase e all’indomani di alcune defezioni che minavano le tre travi portanti della struttura (via il giocatore in assoluto più importante, il giovane italiano più forte, il viceallenatore e il general manager), Luis Scola, plenipotenziario della Pallacanestro Varese, si è sentito in dovere di invitare la stampa per fare un po’ il punto della situazione.
Era il 14 giugno e di cose ne erano già successe abbastanza…
Ha stupito la tranquillità con cui Scola ha fornito la sua visione della situazione, definendo sostanzialmente inevitabili tutti gli accadimenti di quei giorni. Perché? Molto semplicemente perché Varese, oggi, ha davanti a sé le 30 squadre della NBA, le 32 di Eurolega e forse un altro imprecisato numero di club che disputano le altre competizioni europee e che possono vantare un maggiore potenziale economico. <Per cui – così ha argomentato Scola – non possiamo che essere felici se i nostri giocatori, i nostri allenatori e i nostri collaboratori richiamano l’attenzione di realtà più importanti della nostra>.
Questo concetto non è piaciuto molto alla tifoseria che, nei giorni successivi, attraverso i social ha commentato un po’ acidamente questa visione dell’a.d. biancorosso ma che, in effetti, non è altro che una nitida fotografia della situazione. Del resto, non possiamo dimenticare come l’ultima versione della Pallacanestro Varese giunta decisamente in alto, quella che nel 2013, sotto la guida di Frank Vitucci, raggiunse le semifinali per lo scudetto e fu “azzoppata” solo da un infortunio eccellente che le precluse l’accesso alla finale, nel breve volgere di due stagioni perse praticamente tutti i protagonisti di quel fantastico campionato (prima l’allenatore Vitucci con Green, Dunston e Talts, poi De Nicolao, Polonara, Banks, Sakota, Ere e Rush).
Ora Luis Scola è atteso dalla fase di ricostruzione. Il primo tassello è stato rappresentato dalla conferma dell’allenatore Matt Brase, che non ha ottenuto il posto di assistente allenatore in NBA al quale giustamente aspirava e che onorerà il contratto biennale sottoscritto con Varese, che appunto prevedeva la possibilità di uscita in caso di chiamata dagli Stati Uniti.
Fondamentale la scelta del sostituto di Colbey Ross e la scorsa settimana è stato ufficializzato l’ingaggio di Vinnie Shahid, playmaker di piccola taglia ma dotato di rapidità, buon tiro da tre punti e visione di gioco (gli assist sono la sua specialità). Certo i suoi trascorsi in Europa non sono illustri, visto che ha giocato in Lussemburgo e in Islanda, ma anche Ross era arrivato a Varese dalla Slovacchia… A sorpresa, si è poi aggiunto Davide Moretti, anch’egli play fisicamente non esuberante, grande promessa poi frenato dall’esperienza milanese, ottimo acquisto “da italiano”, ingaggio che prelude all’addio di Andrea De Nicolao.
Se la scelta di un allenatore per rimpiazzare Paolo Galbiati appare assolutamente inevitabile e sarà questione di giorni, appare invece in stand by la decisione di avvicendare Michael Arcieri: Scola ha dichiarato che i compiti del dirigente italoamericano verranno suddivisi tra gli altri componenti del team che opera dietro le scrivanie; vedremo se si vorrà dare fiducia al più che promettente Matteo Jemoli.
La decisamente buona notizia riguarda il comparto economico: finalmente la trattativa con il Gruppo Pelligra sembra sbloccata e dunque gli australiani dovrebbero entrare nella compagine azionaria della Pallacanestro Varese e forse dare anche un contributo attraverso una sponsorizzazione, fermo restando che Openjobmetis resterà per il decimo anno main sponsor.
In ogni caso, il mese di luglio sarà denso di novità per i varesini appassionati dei canestri, poco ma sicuro…
You must be logged in to post a comment Login