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Politica

SOBRIETÀ

ROBERTO CECCHI - 30/06/2023

A Massa scendono in campo le brigate di cittadinanza

A Massa scendono in campo le brigate di cittadinanza

A Roma, un mese fa (il 17 maggio) si è svolta una manifestazione contro la precarietà. Era stata indetta dal movimento 5S. Ed è intervenuto dal palco anche Beppe Grillo, a quasi cinque anni dalla sua ultima apparizione ufficiale, e se n’è uscito con una delle sue solite provocazioni. Ha invitato la gente a mobilitarsi “Fate le brigate di cittadinanza. Mascheratevi con il passamontagna e di nascosto andate a fare i lavoretti: mettete a posto marciapiedi, aiuole e tombini. Fate il lavoro e scappate”. 

Probabilmente, era indignato per una notizia apparsa sui giornali qualche giorno prima, dove si raccontava la storia di un cittadino di Barlassina (Monza), che stanco di chiedere l’intervento delle pubbliche autorità per riparare una buca d’una strada pubblica sotto casa, aveva deciso di fare da sé, senza chiedere il permesso a nessuno, e per questo i vigili gli avevano somministrato una sanzione di ben 800 euro. Insomma, Grillo istigava alla disobbedienza civile per una questione di buon senso, con la boutade delle «brigate di cittadinanza».

La controparte politica, però, non l’ha presa bene. È insorto quasi tutto l’arco costituzionale. La storia del passamontagna non è andata giù a nessuno, perché quella parola richiamava spettri del passato, una sorta d’invito insurrezionale «Parole gravi, Grillo evoca pagine drammatiche della storia del nostro Pese», «È un cattivo maestro vile, che aizza le persone più semplici e più deboli socialmente», «Grillo incita alla violenza», «Grillo scherza col fuoco». La risposta dell’attore-garante alle tante critiche non è tardata a venire ed è stata una risposta sul filo dell’ironia e della presa in giro “Per favore fermatevi, era una boutade. Ma è possibile che prendete [prendiate!] tutto sul serio. Anche i giornali hanno esagerato un po’. Fermatevi perché mi son arrivate delle notizie drammatiche veramente. È stato avvistato un pensionato di 74 anni, un idraulico che stava aggiustando sei tombini di notte con un passamontagna. Fermatevi. Un albanese di 64 anni con cazzuola ha messo a posto un marciapiede durante la notte con il passamontagna. Non si può andare avanti così. Fermatevi”.

Dunque, solo una bolla di sapone? Non proprio. In questi giorni, qualcuno ha preso sul serio le parole di Grillo. È successo in provincia di Massa Carrara, dove alcuni attivisti di «Massa insorge» hanno messo in piedi le «Brigate apuane di cittadinanza». Spiegando che «in questo modo abbiamo deciso di rispondere all’invito rivolto da Beppe Grillo a creare dei gruppi che possano fare azioni dimostrative e combattere le discriminazioni» (Corriere Fiorentino, 25 giugno). La loro prima mossa è stata quella di incappucciare alcuni parchimetri del lungomare di Marina di Massa, per porre rimedio a quella che considerano una grave ingiustizia per i residenti, che sarebbero costretti a pagare il parcheggio per sostare sulle linee blu del lungomare. Insomma, si son calati il passamontagna non per fare dei lavoretti e mettere a posto quel che il pubblico non si decide a fare, nonostante gli competa, ma per compiere azioni dimostrative a favore dei più deboli, come tanti novelli Robin Hood.

Niente di male, tutto sommato, se le cose si fermano qui, se non ci sarà un’ulteriore escalation. Ma, in piccolo, anche questa è la dimostrazione che le parole, specie se proferite da certi pulpiti, andrebbero sempre scelte accuratamente. Possono avere, come si vede, effetti imprevedibili, che probabilmente vanno oltre le intenzioni di chi le pronuncia. Di contro, certa politica, per prendersi la scena, per avere le luci della ribalta, non disdegna affatto di pronunciare frasi incendiarie. Non ha ancora imparato a darsi una misura. Mentre, proprio in un momento come quello che stiamo vivendo, ci sarebbe un gran bisogno di pacatezza. Di quella pacatezza con cui Mario Delpini ha pronunciato in Duomo, a Milano, le parole di commiato per la celebrazione dei funerali di Stato di Silvio Berlusconi (14 giugno). A molti il suo discorso non è piaciuto. Avrebbero preferito più incisività, più partecipazione. E invece c’era bisogno di una celebrazione sobria, breve (sette minuti), con le parole strettamente previste dal rito, senza cedere al clima di esaltazione che si è visto in tv.

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