Opinioni

SE COMANDI, TI ELEGGO

ROBI RONZA - 23/06/2023

Dovrebbe suscitare qualche salutare sospetto nell’opinione pubblica il fatto che tutto l’ordine costituito tenga per buona e per intoccabile l’attuale struttura dell’Unione Europea. Tanto più considerando che l’Ue è ormai qualcosa di irreversibile, sarebbe invece il caso di riprendere in mano i suoi trattati istitutivi. Non si può infatti lasciarla ancora andare avanti come il grande centro di potere tecnocratico che è diventato e come continua svilupparsi al di fuori di qualsiasi effettivo controllo se non quello “subacqueo” della Germania.

Il numero dei dipendenti è una misura grezza ma ciononostante significativa con cui misurare il potere rispettivo delle sue due “teste”, la Commissione e il Consiglio Europeo.

La prima ha 32.000 dipendenti, mentre il secondo, ossia l’assemblea dei Capi di Stato e di governo degli Stati membri, non ne ha neanche un decimo. Da tempo la Commissione non è più quell’organo tecnico, come dice il suo nome, che si era voluto che fosse, ma è divenuta un vero e proprio governo. E mettendo insieme le competenze che i trattati le assegnano, e quelle che in vario modo si è prese, si ingerisce in tutto tendendo a ridurre di fatto gli Stati membri a delle sue semplici “prefetture”.

Con l’attuale presidente, Ursula von der Leyen, questa tendenza è al culmine. Von der Leyen si atteggia a presidente degli Stati Uniti d’Europa mettendo in ombra anche il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, che se non altro avrebbe più motivi per una tale usurpazione, e dando spesso per cosa fatta quelle che dovrebbero essere delle proposte della Commissione al Consiglio e al Parlamento dell’Unione.

Anche però al di là di tutte queste distorsioni, non si può pensare che un’entità politica del peso dell’Unione Europea continui sine die ad avere la forma di un’alleanza fra Stati. Si deve convocare un’assemblea costituente europea attraverso la quale i popoli europei sanciscano la nascita dell’Unione, stabiliscano i modi dell’elezione popolare del suo governo e fissino rigorosamente le competenze dell’Unione e degli Stati membri, le quali devono essere rispettivamente esclusive.