Perché dobbiamo dare retta al sommo Dante, che per bocca di Virgilio si faceva dire: non ragioniam di lor, ma guarda e passa (Inferno, canto terzo,v. 51 )?
Noi, invece, dobbiamo ragionare di chi, nel campo dell’arte, limitatamente alla nostra provincia, non si cura del destino delle testimonianze lasciate dagli artisti morti da qualche decennio, che in vita hanno dato lustro al nostro territorio.
Dico di opere rimaste chiuse nei loro studi, che vengono portate alla luce solo per diligente cura di eredi che non sempre potranno assolvere al loro degnissimo compito.
E allora? Perché non citare in giudizio quanti, persone ed enti, si ostinano a far finta di niente, ad omettere atti d’ufficio morale, di buon padre di famiglia, destinati a conservare e salvaguardare un patrimonio di vita e di arte che deve essere tenuto in luce?
Perché non esigere che una sede storicamente rilevante venga messa a disposizione delle loro raccolte per costituire un faro, un punto di richiamo e di riferimento nel territorio?
Per non restare nel vago, pratica che non mi appartiene, faccio un esempio: il chiostro di Voltorre, magnifica testimonianza di storia e di arte, situato lungo una direttrice viaria comodissima e frequentata, servito di un adeguato parcheggio, potrebbe definitivamente essere destinato a due servizi.
Il primo, di raccogliere le opere dei nostri artisti in sede definitiva, con preliminare archiviazione e con relativa esposizione antologica.
Il secondo, di prestarsi come spazio espositivo destinato agli artisti del territorio che abbiano una sede istituzionale per farsi conoscere, come facemmo a Varese, villa Mirabello, negli anni Ottanta!, grazie all’indimenticabile assessore comunale Salvatore Caminiti, attraverso mostre temporanee primaverili.
Mancano i fondi per assicurare le iniziative? Di certo non mancherà qualche Assicurazione che si farà avanti per fregiarsi del sostegno culturale.
Mancano i fondi per allestire un impianto di illuminazione adeguato, se non già esistente, e flessibile per le diverse iniziative? Vale quanto detto sopra, basta cercare una ditta specializzata.
Manca un custode che assicuri la sua presenza sul posto? Si allestisca un idoneo alloggio e si trovi qualche pensionato ben disposto allo scopo.
Manca la capacità di inventarsi un ruolo nella cultura provinciale e di progettarlo in maniera strutturale?
Viva Dante.
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