Caro Direttore,
come ho già avuto modo di dire, credo che alla morte si addica il silenzio; e la riflessione; e la partecipazione discreta al dolore dei rimasti.
Certo non mi aspetto che questa sia la reazione comune quando muore un personaggio pubblico, tanto più se il personaggio si chiama Berlusconi. Quindi non mi ha stupito che anche da morto abbia suscitato lodi incondizionate e rancori mai sopiti, anche se avrei apprezzato meno ipocrisie da una parte e, dall’altra, maggiore rispetto, se non per lui, almeno per i suoi familiari.
Ma la riflessione che mi è venuta spontanea, ascoltando e leggendo i vari commenti, è un’altra: morendo, Silvio Berlusconi ha ottenuto un altro impensabile successo: mettere d’accordo le varie anime della sinistra. Per vent’anni la sinistra si è definita solo nel suo essere contro di lui, senza riuscire ad elaborare, nel frattempo, una proposta costruttiva unitaria. Da quando Berlusconi – per motivi anagrafici e di salute – è apparso più defilato e meno “pericoloso”, la sinistra si è smarrita.
Nel giorno in cui è scomparso, non pareva vero ai vari commentatori politici a lui ostili di poterne rivangare gli errori: finalmente avevano ritrovato un terreno di intesa comune. Almeno per qualche giorno, almeno finché non si accorgeranno che è definitivamente fuori dai giochi. Poi, temo, ritroveremo la stessa sinistra di sempre.
Gioia Gentile
You must be logged in to post a comment Login