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Attualità

L’ORTO DI MICHELLE OBAMA

SERGIO REDAELLI - 02/06/2012

L’obiettivo è insegnare ai ragazzi delle scuole elementari e medie come si piantano le zucchine e i pomodori, ma non solo. Le lezioni spiegano anche come cambia l’alimentazione dei popoli in base alle convinzioni religiose e alle guerre, come si riconosce l’olio buono degustandolo sul pane, come il gusto dolce e il salato si contrappongono attraverso i sensori della bocca, come si leggono le etichette degli alimenti e come si può capire l’origine dei cibi industriali. Dall’orto alla tavola, lo scopo è far capire ai bambini, ma anche ai genitori e agli insegnanti, che il cioccolato si può degustare per riconoscerne la qualità e le varietà, che a merenda non esistono solo le ovette industriali e che il pane si può fare con il lievito-madre ed è anzi più buono.

La bellissima iniziativa si chiama Orto In Condotta ed è promossa da Slow Food alla Vidoletti di Varese e nella scuola media di Travedona. “Sono gli unici due istituti che hanno accettato finora di affrontare la spese del corso di educazione alimentare, ma noi speriamo che presto le altre scuole della provincia li imitino – spiega Fabio Ponti, membro del consiglio direttivo della condotta Slow Food di Varese e responsabile volontario del progetto alla Vidoletti –. Viviamo in una società dove tutto è fatto per essere consumato in fretta e gettato altrettanto rapidamente. Ci nutriamo in modo disordinato e precipitoso. Nessuno si pone più delle domande di fronte a uno scaffale del supermercato o a un piatto pronto. Come se le nostre azioni quotidiane non influissero sui meccanismi del mercato o non avessero ripercussioni sulla nostra salute”.

I bambini sono piccoli consumatori e, potenzialmente, piccoli produttori agricoli le cui scelte dipendono non solo dall’esempio fornito dai grandi, ma dalla pubblicità e dalle influenze esterne. “Avvicinarli alla terra e far loro coltivare i frutti e le verdure è un modo per educarli alla varietà, alla stagionalità, ai metodi di coltivazione biologici e biodinamici, al rispetto della natura, ad incuriosirsi per ciò che è diverso e ad assaggiare ciò che loro stessi coltivano. Vogliamo insegnare ai ragazzi a tenere l’orto e a coltivare le primizie come fa perfino Michelle Obama nel parco della Casa Bianca, a Washington. In Italia sono già in funzione quattrocento Orti in Condotta, due soli in provincia di Varese, uno dei quali si trova dietro alla scuola media Vidoletti frequentata da seicento ragazzi.

Come si realizza tutto questo? Il corso, innanzitutto, dura tre anni. Il Comune interessato s’impegna a fornire il terreno, le sementi e gli attrezzi utili per iniziare a coltivare l’orto e contribuisce a finanziare il progetto. La scuola d’infanzia, primaria o secondaria cura la programmazione didattica e realizza l’orto collaborando con Slow Food nella ricerca di uno o più “nonni ortolani” che si prendano cura della piantagione in modo continuativo, tenendola attiva durante tutto l’anno. Slow Food, dal canto suo, provvede ad aggiornare gli insegnanti e a sensibilizzare i genitori, a gestire gli incontri formativi, collabora nella ricerca delle sementi, dei nonni ortolani e cura i rapporti diretti con la scuola. Suggerisce infine visite esterne di approfondimento agli orti botanici, agli ecomusei e alle fattorie didattiche.

Per informazioni o per le scuole interessate a dare vita a un Orto in Condotta: educazione@slowfood.it.

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