Negli ultimi decenni lo sport, per molti individui, è divenuto un aspetto importante della vita. Fino a non molto tempo fa tutto ciò non è stato considerato nella sua valenza culturale. Per cultura si intendeva ben altro: teatro, opera, letteratura, arte. C’è stato dunque un mutamento nel concetto di cultura così come anche nel modo di intendere lo sport, non più considerato come qualcosa di meramente fisico ma c’è empatia, competenza e altro, come ha ben scritto lo studioso di cultura empirica Hermann Bausinger, morto nel 2021.
Vale la pena leggere il suo bel libro, “La cultura nello sport”. Un approccio positivo a questo «aspetto davvero importante» al di là di tifoserie o di personali interessi. Una lettura che può assumere un significato particolare in occasione di due notizie che sembrerebbero solo di curiosità e di cronaca. Ha avuto molto risalto mediatico il docufilm girato a Masnago a fine maggio e dedicato a Dino Meneghin, gigante non solo per i suoi 2 metri e 4 centimetri. Importanti sono state le dichiarazioni del campione «Puoi ottenere risultati lavorando duramente, ascoltando l’allenatore e avendo lo scopo di vincere la partita, anziché́ di segnare più punti. Per giocare a basket servono tre cose: la testa, le gambe e il cuore. Dove non arrivano le prime due, devono arrivare la forza mentale e la tenacia».
Parole sacrosante non solo per il basket. Parole che ci ricordano che lo sport è cultura e processo educativo e formativo. Anche se dobbiamo ammettere che troppo spesso persino nello sport dilettantistico la funzione educativa è messa in ombra da atteggiamenti che nulla hanno a che fare con il rispetto, non dobbiamo buttare via il bambino con l’acqua calda. O meglio con la sporcizia.
Proprio per questo sarà bello ascoltare l’intervento che ci sarà l’8 giugno alle Ville Ponti con la sciatrice Marta Bassino, vincitrice di due titoli iridati e della Coppa del mondo di slalom gigante del 2021. Schiva nel parlare della sua spiritualità, una vita dedicata allo sport, e non solo invernale, che sul suo sito si presenta con una frase di un personaggio di Disney … «ho la testa tra le nuvole ma sono molto determinata». Questo e altro ci racconterà nell’incontro organizzato dagli Amici del Premio Chiara. Perché ogni racconto di vita è sempre cultura per ricordarci che anche lo sport è non solo successo ma tenacia e impegno.
Il che serve nel quotidiano a tutti. E non sarà un caso che l’autentica formazione sportiva ha come irrinunciabile obiettivo, a partire dalla scuola, l’educazione alla cittadinanza attiva per cui si dovrebbe imparare a utilizzare le regole sportive come strumento di convivenza civile. Per essere campioni nella vita.
Forse vale sempre la pena di riascoltare la canzone di De Gregori: “…ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore… Un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia… “.
Oppure sportivamente ascoltare le parole dell’Inno del Giro d’Italia 2023: “Girano le ruote, girano i sogni, e gira speranza, girano luoghi comuni, detti, superstizioni….” Lo sport è cultura se facciamo “girare”, cioè cambiandoli, molti luoghi comuni.
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