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In Confidenza

MUSICALITA’

Don ERMINIO VILLA - 02/06/2023

Angeli musicanti di Gaudenzio Ferrari in Santa Maria dei Miracoli di Saronno

Angeli musicanti di Gaudenzio Ferrari in Santa Maria dei Miracoli di Saronno

Il presidente di una holding, non potendo partecipare all’esecuzione della Sinfonia n.8 di Schubert (“incompiuta”), regalò il biglietto al direttore del personale, un giovane manager, il quale commentò: “Per un po’ di tempo i 4 oboe non fanno nulla. Si dovrebbe distribuire meglio il lavoro col resto dell’orchestra, eliminando i picchi di impiego. I 12 violini suonano la medesima partitura, quindi l’organico si può drasticamente ridurre. Non serve che gli ottoni ripetano suoni già prodotti dagli archi. Se si eliminano tali passaggi ridondanti la tempistica dell’offerta diventa la metà. Se Schubert avesse tenuto conto di queste osservazioni avrebbe terminato la sinfonia”.

Io, invece, voglio un mondo in cui si può continuare a sentire l’“incompiuta” così com’è”.

Dio Trinità garantisce questo. Siamo sempre più calcolo e pianificazione; anche per questo facciamo fatica a ritrovare Dio, che è oltre certe nostre logiche. Come la musica che è tre singolarità in unità.

Lo spartito ci rimanda a Dio Padre, il creatore, che ha disposto gli elementi del mondo come note, su e giù, e poi ha segnato il ritmo e ha unito tutto in accordo.

Lo strumento ci rimanda a Dio Figlio, Gesù, il redentore, colui che rende le note incarnate, le rende vive e vere. Per fare questo dona se stesso e si fa prendere in mano.

L’armonia ci rimanda a Dio Spirito Santo, il fantasista: esce dall’unione delle note con lo strumento, smuove il cuore, fa vibrare l’anima, interpella la mente, interpreta l’esistenza, accompagna i passi.

Questa Trinità – spartito, strumento, armonia – ha bisogno però di essere “per”, non riesce a stare sola. Cerca allora un quarto elemento: il musicista che deve saper leggere e interpretare lo spartito, far suo lo strumento abbracciandolo, riproporre l’armonia con tutto se stesso.

Non è solo un esecutore, un tecnico, ma si plasma “a immagine e somiglianza” della musica. L’efficienza non riesce a cogliere la magia nell’incompiuto.

L’efficacia non riesce a misurare le vibrazioni dell’armonia. Spartito, strumento e armonia ci sono donati e sono divini. Sta a noi essere il musicista. Nonostante la realtà possa essere magicamente incompiuta.

Tutto questo è complesso, Dio Trinità è complesso. Infatti “complesso” è il participio passato di complector che significa abbracciare. La musicalità di Dio è questione di abbracci!

Non per nulla amare è complesso, perché Dio è amore. Anche il quotidiano è complesso e incompiuto: se lo misuri si impoverisce, se lo abbracci ti arricchisce.

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