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Fisica/Mente

DÀGLI A MEDICI E INFERMIERI

MARIO CARLETTI - 02/06/2023

stopIl problema è diventato così importante che il Ministro della Salute ha deciso, lo scorso 2022, di indire per il 12 marzo di ogni anno la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio sanitari.

In questa giornata le amministrazioni pubbliche in coordinamento anche con gli enti e le organizzazioni interessate, promuovono attenzione ed informazione su questo tema.

Tra gli obbiettivi della campagna quindi informare la popolazione che il problema esiste e spiegarne la diffusione, far capire la gravità di questi gesti contro il personale sanitario, sensibilizzare sul compito di questi lavoratori che danno un servizio fondamentale per la comunità con la speranza di migliorare (o costruire?) un rapporto di fiducia tra popolazione e servizio sanitario in generale.

In questo messaggio, anche se non è scritto, io leggo anche un invito al personale sanitario a 360 gradi ad avere un dialogo molto più aperto con il paziente, dedicandogli più attenzione.

In una sanità in cui sempre più il tempo (scarso) è ancora più denaro, è comunque evidente quanto sia complicato (ri) stabilire un rapporto paritario dal punto di vista umano senza ovviamente che il personale sanitario venga meno al suo compito professionale.

La campagna ha come hashtag laviolenzanoncura sottolineando che la violenza non farà stare meglio il malato e che gli operatori sanitari lavorano quotidianamente per il benessere della comunità.

Esiste un osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e sociosanitarie (ONSEPS) dal quale si possono attingere diversi dati ed informazioni.

Prima osservazione è che il fenomeno negli ultimi anni ha avuto una crescita esponenziale e preoccupante, si tratta di forme di violenza a partire dagli stessi pazienti o dai loro caregiver (parenti, accompagnatori etc) che si manifestano come vere e proprie aggressioni fisiche, verbali o di comportamenti.

Proprio per monitorare questi fatti il legislatore ha voluto creare questo organismo (ONSEPS) di studio del problema inserendolo nella legge 113 del 14 agosto 2022.

Dentro all’Osservatorio ovviamente tanti stakeholders coinvolti a diverso titolo ed in rappresentanza di tutte le categorie in qualche modo coinvolte (circa 60 i componenti).

Ordini professionali, l’Osservatorio nazionale delle buone pratiche sulla sicurezza nella sanità e Regioni, forniscono i dati ed entro fine marzo di ogni anno le Camere ricevono una relazione.

Per facilitare i lavori l’Osservatorio ha individuato tre gruppi di lavoro: 1) monitoraggio degli episodi di violenza, 2) studio e monitoraggio delle misure di prevenzione, 3) studio di buone prassi e formazione degli operatori sanitari.

Nel riservarsi ancora tempo per raccogliere tutta la eventuale letteratura del settore, l’Osservatorio ha comunque già sottolineato come il tema non sia italiano ma in realtà interessi la sanità mondiale, ha ricordato anche che la violenza sia molto spesso non solo fisica ma anche, se non soprattutto, psicologica prodotta da minacce, molestie, intimidazioni etc etc

Tra tutte le professioni sanitarie quella dell’infermiere è la più colpita (il genere femminile il più esposto), visto che questo professionista è spesso chiamato a gestire situazioni non ordinarie che possono scatenare l’aggressione.

La pandemia ha creato un picco di segnalazioni rispetto agli anni precedenti proprio per la natura e la catena degli eventi sanitari che ha causato.

Tra tutti i dipartimenti i più esposti sono risultati quelli di emergenza dove vi è la più alta complessità assistenziale in situazioni e luoghi spesso particolari.

Dal 2019 al 2021 l’Inail ha segnalato quasi 5 mila casi di aggressioni a personale sanitario codificati come violenze e/o minacce.

Dati che sono condivisi da molti altri stati Europei e dall’America e che secondo le statistiche riguardano aggressioni fisiche (spinte, colpi, sputi etc), tentativi di aggressione verbale o scritta volta ad arrecare danno, aggressione emotiva (insulti, gesti, umiliazioni, coercizione etc), molestie/violenze sessuali che vanno dalle domande intime a veri e propri contatti fisici.

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