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Società

COSE E SENTIMENTI

GIOIA GENTILE - 25/05/2023

alluvione-emilia-romagna-2Negli scorsi giorni ho visto cose che… Ho visto strade che sembrano torrenti, campi che sembrano lagune, case che sembrano sassi emersi dal fondale di un lago. Ho visto ponti crollati, strade precipitare in un canyon, alberi inclinarsi e sparire.

Ho visto, alle finestre dei piani alti, persone affacciate chiedere aiuto; vestite di rosso, sventolavano fazzoletti rossi per farsi notare. Ne ho viste altre camminare nell’acqua che arrivava al petto e poi tuffarsi in quella che il giorno prima era una strada, per estrarre un uomo da quello che il giorno prima era un piano terra. Ho visto elicotteri e gommoni, protezione civile e soldati. Li ho visti portare acqua, viveri e medicine, da lontano chiedere: – Come state? Che cosa vi serve? -

Ho sentito una donna dire di aver mangiato un uovo della sua gallina e aggiungere: – L’unica che mi è rimasta. –

Ho sentito una donna gridare aiuto mentre teneva il suo bambino alto fuori dall’acqua. Ho visto un uomo raggiungerli a fatica e salvare prima il bambino e poi lei. Li ho visti intervistati al TG: lui è straniero, dall’accento forse dell’Est; dice di essere in Italia da tre anni. Ho pensato: chissà se quando è arrivato nel nostro Paese è stato accolto con lo stesso entusiasmo.

Ho sentito una donna raccontare il suo terrore per non sapere che fine avesse fatto sua figlia, la cui casa era crollata, e poi la sua gioia per averla saputa sana e salva: – Abbiamo perso tutto, ma sono felice perché la mia bambina è viva. – Ho pensato: per le mamme i figli restano sempre i loro bambini.

Ho visto una distesa di letti accostati in un enorme salone (una palestra?). Ho pensato: come fanno a muoversi, come fanno a dormire? Però su ognuno c’era una coperta con disegni colorati. Mi sono sembrati disegni di speranza.

Il giorno dopo sono cominciati i talk show. Ho avvertito nelle parole di qualcuno il disappunto per non poter attribuire la responsabilità del disastro al governo in carica da soli sei mesi. Ho pensato: no, per favore, non adesso, non ricominciamo subito con il teatrino della politica.

Poi, però, ho visto i giovani: si erano contattati sui social e stavano arrivando da ogni parte per dare aiuto; li ho visti sorridere, pale in mano, sporchi di fango fino al collo. Ho pensato: ecco come sono i ragazzi, la maggioranza, quelli che non fanno notizia ma agiscono, che sanno che cosa è giusto, quelli che ho conosciuto io.

Ho visto un filmato in cui i soccorritori, guardandosi attorno su una strada liberata dall’acqua ma ancora sporca di fango, cantavano Romagna mia.

Ho pensato: l’Italia è un grande Paese, nel bene e nel male. Questa volta ci ho visto soprattutto il bene.

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