Gesù sintetizza i suoi miracoli nel dono del cielo per darci ogni giorno la possibilità di essere infiniti liberandoci da demoni e fantasmi, guarendoci dalle paralisi, aprendoci occhi, bocca, orecchie per nuova comprensione, sfamando la nostra fame di senso.
Ma cos’è il cielo? E quindi cos’è la vita? Il cielo, oggettivamente, è l’universo. Wikipedia dice: una sfera col raggio di circa 46 miliardi di anni luce.
La Via Lattea ha un diametro di 100.000 anni luce e la galassia più vicina a noi, Andromeda, dista 2,5 milioni di anni luce.
E noi siamo così tronfi, credendoci chissà chi, piuttosto che stupirci e ringraziare delle meraviglie che ogni giorno ci sono donate nonostante tutto. Ma se dentro di te non ti sei fatto una valvola per saper perdere, esplodi.
Il cielo – per essere più spicci – è il sistema solare, costituito dal Sole, che ha il 99,86% della massa di tutto il sistema, e per lo 0,14% da 8 pianeti più altri 5 nani e dai rispettivi satelliti oltre che da moltissimi altri asteroidi. Copernico ha scoperto che il sole è al centro e tutto gravita intorno a lui. Pur sapendolo, ce ne dimentichiamo spesso, perché siamo convinti che tutto gira intorno a noi e tutti dipendono da noi.
Il cielo, di fatto, è l’orizzonte che ci contiene: un oltre sempre davanti a noi, senza confini e limiti, che con i suoi tempi, colori e lune, condiziona la vita. Grazie al cielo, non lo possiamo mai raggiungere per farci rendere conto che dobbiamo aprire mente e occhi e non possiamo mai sentirci degli arrivati.
E Dio, se è in cielo, dov’è? In quale cielo è? Sperduto nell’universo? Tra le stelle? O è solo un orizzonte? Il russo Yuri Gagarin, primo uomo nello spazio, commentò: “Sono stato in cielo e Dio non l’ho visto”.
Il giorno dopo un Pope interpellato, commentò: “Chi non ha mai incontrato Dio sulla terra, non lo incontrerà neppure nello spazio”.
Grazie al cielo, c’è una quarta dimensione, dentro di noi. È l’universo dell’interiorità, della mente, dell’anima. È una possibilità per ciascuno, un infinito a disposizione.
È il sistema solare dei valori attorno a cui far ruotare la vita. È il desiderare schegge di cielo in tutto ciò che facciamo: è il non accontentarsi, è la qualità alta di uno stile.
È l’orizzonte della speranza nutrita dall’amore che realizza: ti rendi conto che solo col cuore puoi toccare il cielo. Se Dio è in cielo, è qui. Nell’alto che è il profondo di noi.
È la dimensione divina della vita. Facile ricordare Dante: Dio è “l’amor che move il sole e l’altre stelle”.
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