Cultura

WU WEI

LIVIO GHIRINGHELLI - 12/05/2023

Il termine dao (pron. tao, via) designa una scuola filosofica e una delle principali religioni cinesi. Sia la Daojia (scuola del dao) che la religione Daojia (insegnamento del dao) si ricollegano alla figura leggendaria di Laozi.

La madre, gravida del figlio, generato da un raggio di sole, per 81 anni, prima di partorirlo dall’ascella sinistra nello Stato di Chu sotto un susino (Li) (VI o V secolo a.C.), orfano di padre. Come vecchio maestro ebbe il nome di Laozi. Archivista a Luoyang, capitale degli Zhou orientali, vi avrebbe incontrato Confucio. La crisi politica e morale dominante lo indusse a disconoscere il mondo contemporaneo per raccogliersi in meditazione. Diretto ad Ovest lasciò una testimonianza del suo insegnamento nel Daodejing, in cinquemila caratteri ideografici, e andò verso il regno dell’anima (l’Occidente) per ottenervi la vita eterna.

Il pensiero contenuto nel Daodejing (Libro del principio Dao) si impernia sui concetti di dao e de. Dao, senza nome, è il principio del cielo e della terra, sta alla base di tutti i fenomeni del mondo, solo persiste ed è il centro di ogni cosa. È anche l’unità fondamentale in cui si possono risolvere tutte le contraddizioni e le differenze degli esseri.

Alla sua attività gli uomini devono regolare tutta la vita. In questo adeguamento consiste la virtù dell’uomo (de), che si estrinseca nel perseguire il wu wei (non agire), che è la forza stessa del dao. Il wu wei è la scelta di non intervenire e di assecondare il flusso naturale delle cose. L’uomo, senza l’agire esteriore e passionale ed egoistico, deve abbandonarsi con disinteresse al corso naturale del dao. Qui sta la vocazione ultima e il compimento della perfezione. Il non agire si traduce in modestia, altruismo, umiltà, mitezza, tolleranza e amore per la tranquillità.

L’ingiustizia viene vinta dalla bontà. Altri testi fondamentali del tao sono lo Zhuangzi (vi si espone il principio della trasformazione degli esseri) e il Liezi. I contenuti del pensiero taoista sono fondamentalmente individualistici, mescolandosi poi con elementi dello sciamanesimo e del buddhismo. Fine del credente è il prolungamento della vita e l’immortalità del corpo attraverso pratiche dietetiche, ginniche, sessuali, alchemiche e meditative. Il dao prende forma in svariate figure divine come lo Yuhuangdi, supremo Signore del cielo, i saggi che hanno raggiunto l’immortalità rientrano nel pantheon popolare. I maestri celesti, capi ereditari di una setta di rilievo e vertici di una gerarchia sacerdotale, risiedettero sul Monte del drago e della tigre fino al 1927.